Sono dunque Stefania Rubini e Claudia Giovine le due finaliste della 16° edizione degli Internazionali di Imola 2019 (15-21 luglio, ITF Women’s Circuit, montepremi 25.000), pronte a giocarsi il titolo, sul Campo Centrale del Tozzona Tennis Park, in un’attesissima partita fissata per le ore 21. Difficile, alla vigilia della manifestazione, pronosticare un ultimo atto della manifestazione con queste due protagoniste. Se infatti la Rubini, pur da campionessa in carica, ha vissuto una stagione altalenante, con più ombre che luci, la più esperta Giovine ha addirittura dovuto superare pure i tre turni del tabellone di qualificazione, prendendo parte al torneo solo grazie ad una wild card concessa dagli organizzatori. Eppure entrambe le finaliste hanno saputo mettere in mostra un ottimo stato di forma, esaltando le rispettive caratteristiche: la fisicità e la solidità (tecnica e psicologica) la Rubini, l’esperienza e la tecnica la Giovine. “Sarà una grande finale– commenta Massimiliano Narducci, organizzatore degli Internazionali di Imola 2019- tra due giocatrici di indubbio talento, che finora hanno portato avanti un percorso netto. Quanto alla Rubini, non posso che farle i complimenti perché sul manto di Imola si esprime a livelli altissimi, come (con le dovute proporzioni) Federer a Wimbledon: ha una classifica personale che non rispecchia il suo valore, mi auguro che questa edizione possa essere il definitivo trampolino di lancio della sua carriera. La Giovine invece, come avevo già anticipato nei giorni scorsi, si è rivelata l’autentica mina vagante del tabellone principale, raggiungendo meritatamente un traguardo di grande valore e ripagando la fiducia dell’intera organizzazione che le ha concesso una wild card”. 

Nel post-gara, come ormai da tradizione, verrà inoltre consegnato il 4° Premio Domenico “Dado” Dadina alla carriera sportiva ad un ospite eccezionale come Francesco Moser, uno dei miti del ciclismo europeo e non solo. Nato a Giovo, in provincia di Trento, nel 1950, Moser è stato professionista dal 1973 al 1988, vincendo (tra gli altri) un Giro d’Italia, due Parigi Roubaix e un campionato su strada e uno su pista. Con 273 vittorie su strada, risulta il ciclista con il maggior numero di successi in carriera, nonché il terzo assoluto a livello mondiale. Ricordiamo che il Premio Dadina, istituito nel 2016 per volontà di Massimiliano Narducci, mira a tenere vivo il ricordo di Domenico Dadina, scomparso prematuramente nel 2015 all’età di 52 anni. Grande appassionato di sport, tennis compreso, Dado era persona conosciuta e amata in città, soprattutto per la sua genuinità e disponibilità. Per diversi anni, lavorò come collaboratore all’ufficio sport del comune di Imola, ma si impegnò anche nell’organizzazione di molteplici eventi sportivi, tra i quali numerosi tornei tennistici nei campi del Tozzona Tennis Park.

(Foto fornita dalla società)