Una convocazione che dà orgoglio e stimoli, quella che ha chiamato a Roseto degli Abruzzi sei giocatori del settore giovanile di Virtus Unipol Banca, convocati dal Settore Squadre Nazionali per il Centro Alta Specializzazione a Roseto degli Abruzzi, dal 28 ottobre all’1 novembre. Cinque giorni formativi, di lavoro in palestra e condivisione, per Lorenzo Deri, Matteo Nicoli, Arcangelo Guastamacchia, Nicolò Nobili, Samuel Orsi e Manuele Solaroli.

Al rientro dal raduno, raccogliamo le emozioni e i pensieri di Lorenzo Deri e Matteo Nicoli, in attesa, nel prossimo numero, di sentire tutti gli altri.

Un’altra esperienza in azzurro. Per entrambi non è la prima in assoluto, ma certamente avere sul petto la scritta “Italia” è un’emozione non comune.

LORENZO DERI – “E’ un grande onore. Ed è il frutto del lavoro svolto giorno dopo giorno insieme ai compagni e agli allenatori. Devo ringraziare prima di tutto loro, se poi arrivano queste soddisfazioni. Sono personali, ma sento il bisogno di condividerle”.

MATTEO NICOLI – “Un grande onore, sono d’accordo. Non succede tutti i giorni, e certo non capita a tutti, di essere convocato. E’ una sensazione fantastica, non avrei voluto mancare per nulla al mondo”.

Una chiamata in azzurro è uno stimolo enorme, per chi ha scelto una strada fatta di passione per la pallacanestro e sacrifici per esprimerla al meglio.

LORENZO DERI – “E’ così. Credo che vestire una maglia azzurra sia il sogno di ogni ragazzo che fa sport, sapere di essere sotto osservazione fa piacere”.

MATTEO NICOLI – “E’ un grande propellente per andare avanti. Tra l’altro, io da ragazzino non ho mai fatto parte di rappresentative regionali, così essere chiamato adesso a raduni nazionali ha un valore ancora più grande per me”.

Sotto quei colori azzurri ci sono il bianco e il nero della Virtus. Quanto conta seguire il proprio percorso in questo ambiente?

LORENZO DERI – “La Virtus è casa, questo è ormai il quinto anno che indosso i suoi colori. Devo a questo ambiente, alle persone che ho trovato qui ad insegnare basket, un ringraziamento speciale. E’ la società che mi dà la possibilità di migliorare un poco ogni giorno”.

MATTEO NICOLI – “Io sono arrivato da Sasso Marconi, alla fine del periodo da Esordiente. Sento tanto l’appartenenza a questa società. E’ qui che sono cresciuto, che ho intrapreso un percorso nel basket che penso e spero ancora lontano dall’essere concluso. E a chi mi ha dato i mezzi per imparare e provare a far meglio, ovvero i tecnici bianconeri, devo un grazie immenso”

A Roseto, la mattina del 30 ottobre, si è sentita anche troppo nitida la scossa che ha nuovamente sconvolto il centro dell’Italia.

LORENZO DERI – “Purtroppo si è sentita benissimo. Io mi ero appena svegliato, è stata molto forte e ho avuto paura. Dopo mi è venuto spontaneo pensare a chi in quelle terre ci vive: ho parlato con la gente del posto, tutti hanno detto che è stata la più forte di tutte e ho percepito il senso di insicurezza che eventi del genere possono darti. Quelle persone hanno tutta la mia solidarietà”.

MATTEO NICOLI – “Non è la prima volta che mi capita di sentire un terremoto. E’ stata una brutta sorpresa, ci siamo spaventati e qualcuno ha addirittura deciso di tornare a casa. Io sono rimasto, volevo esserci: quando mi chiamarono al raduno di Roma mi ero fatto male e fui costretto a rinunciare. Poi, devo dire che è stata la gente del posto a farci forza. Siamo scesi in strada e c’erano molte persone già fuori, ma si sono mostrate pronte, lucide, senza trasmetterci la loro preoccupazione. Quelle persone sono in gamba, sono preparate, sanno cosa fare. Vedendo loro reagire così, abbiamo preso coraggio anche noi”.