Vincere così significa avere qualcosa dentro, ha detto a fine partita Alessandro Ramagli. E in effetti ci vuole davvero una grande forza di squadra per risalire dal -14 dopo un inizio da incubo (la stanchezza per la terza partita in otto giorni? avversario sottovalutato? chissà) e riuscire a vincere nonostante Jesi si sia dimostrata un cliente davvero ostico, e sia rimasta attaccata con i denti alla partita praticamente fino alla sirena finale.
Non è stato un pomeriggio facile. La difesa – dopo l’inizio molle – è andata bene, e va citato soprattutto Rosselli che ha limitato parecchio Davis. In attacco – invece – la Virtus spesso ha fatto fatica, nonostante gli 88 punti segnati alla fine. La circolazione è andata a sprazzi, e sotto canestro si è sofferto forse più del previsto, grazie soprattutto alla super partita di Maganza. Però i bianconeri, anche nella difficoltà, hanno trovato volta per volta protagonisti diversi: all’inizio Rosselli e Spissu (finalmente efficace anche in attacco), poi Lawson, e alla fine Umeh, che nella miglior tradizione dei go-to guy si è acceso al 35’ dopo una partita anonima, con una raffica di 14 punti in quattro minuti che di fatto ha deciso la partita. Il nigeriano è stato preso per questo: trovare punti pesanti, anche fuori dagli schemi, quando la palla scotta. E finora ha sempre risposto presente. Poi 14 triple a segno, tirando col 52%. Di sicuro l’identità difensiva è la prima caratteristica di questa Virtus, che però sembra avere anche un potenziale offensivo da non sottovalutare: 80.5 punti di media, che non sono pochi per una squadra che di fatto non ha mai avuto Ndoja e ha uno Spizzichini che in attacco tira pochissimo, per ovvi motivi.
Terza vittoria consecutiva, quindi, e primo posto (a 12 punti) in coabitazione con Treviso e Roseto, vista la sconfitta in casa degli abruzzesi ad opera dei veneti. La classifica è cortissima, dato che in 4 punti ci sono dieci squadre, con la Fortitudo che guida il gruppo delle inseguitrici a quota 10, con Ravenna e Piacenza, e un gruppone a quota 8 che comprende Udine, Trieste, Ferrara e una Mantova in grande crescita. E’ quindi molto presto per ogni tipo di conclusione. Di sicuro ora la Virtus è davvero in un ottimo momento. Quello che coach Ramagli deve sperare è che Klaudio Ndoja recuperi al più presto, perchè – in una giornata in cui Petrovic gioca poco e male (e vista la giovanissima età è perfettamente normale che sia così) – la coperta torna a essere parecchio corta sotto canestro, e Lawson deve fare gli straordinari con ben 36 minuti giocati.
(bolognabasket)