Meritato successo del Cus che battendo il Siviglia a Miskolc in Ungheria si è laureato campione d’Europa di basket universitario. In finale i bolognesi di coach Lolli si sono imposti per 92 a 79. 

La squadra è fresca anche del successo ottenuto al Playground dei Giardini Margherita.

Il Cus Bologna batte l’Università di Siviglia 92-79 ed è campione d’Europa. Sembra un sogno. E’ tutta realtà. Il Cus Bologna è sul tetto d’Europa. L’Alma Mater Studiorum, dopo due medaglie di bronzo a Poznan e Lubiana, confeziona un qualcosa di straordinario perché mai, in passato, nessuna università italiana era arrivata così in alto a livello europeo. Ci arriva il Cus Bologna, ci arriva l’Università di Bologna ed è giusto così perché nessuno, come il Cus Bologna, ha saputo disimpegnarsi nel migliore dei modi nel mondo dei canestri. Quindici scudetti (nessuno come Bologna a livello accademico) sono lì a dimostrarlo, come questo Europeo che è una sorta di Coppa dei Campioni. E’ un percorso virtuoso, disegnato nel corso degli anni dal direttore sportivo del Cus Bologna, Federico Panieri, che ha potuto contare sull’appoggio e il contributo della dirigenza cussina (oggi rappresentata dal presidente Piero Pagni). E’ un percorso virtuoso che parte da Ivano Dionigi e arriva a Francesco Ubertini, i due Magnifici Rettori che, nel corso degli anni, hanno sempre appoggiato questo progetto, credendo non solo nella possibilità di arrivare in alto (la componente fortuna è qualcosa che sfugge al controllo umano), ma alla validità di un gruppo capace di rinnovarsi nel corso del tempo perché, insieme ai canestri, ha continuato a dare esami e a discutere tesi di laurea (bravi su un parquet, insomma, ma anche davanti a un testo di chimica o letteratura, perché il lavoro, in palestra o sui banchi, paga sempre). E’ un progetto che premia questi splendidi ragazzi che hanno vinto a Miskolc, in Ungheria, ma sarebbe sbagliato, crediamo, dimenticare chi (due nomi su tutti), come Jordan Losi e Alex Ranuzzi ha tracciato il cammino in precedenza. Vengono in mente anche i nomi di Pignatti e Pulvirenti o di quel Matteo Galli che, per anni capitano cussino, oggi è il vice di Matteo Lolli in panchina, perché quella del Cus Bologna è una maglia che va tenuta stretta. Una famiglia allargata, come è scritto nel volume Lacrime Sudore Scudetti (Damiani Editore) che Chiara Boschi e Laura Farolfi hanno curato e “disegnato”, raccontando settant’anni di storia importante.

Il presente dice che contro Siviglia è stata una battaglia vera. Che il Cus Bologna ha inseguito con determinazione fino all’intervallo. Poi, come spesso gli è accaduto in questa vetrina ungherese, ha fatto salire i colpi della difesa e ha chiuso il discorso. “Campioni d’Europa, campioni d’Europa – ripete quasi in trance l’allenatore Matteo Lolli -. Non so da quanto tempo una squadra di Bologna non possa fare un’affermazione del genere. Ringrazio tutti, i ragazzi, lo staff, l’università, quelli che ci sono stati vicini e quelli che mi hanno supportato e sopportato. A Catania e a Udine, anche ai Giardini Margherita. E’ un percorso che parte da lontano: l’obiettivo era portare Bologna sul tetto d’Europa, almeno a livello accademico. Ci siamo riusciti. Bravi tutti. Non posso fare il nome di un singolo perché sarebbe ingiusto. Abbiamo combattuto una battaglia, sportiva s’intende, contro Siviglia. Abbiamo vinto e adesso ci godiamo questo momento che vogliamo condividere con tutti quelli che ci vogliono bene”.

L’Alma Mater Studiorum batte l’Università di Siviglia 92-79 (20-23; 40-46; 62-56 i parziali).

Il tabellino: Tugnoli 9, Savio 7, Folli 5, Cacace 18, Iattoni 20, Fin 15, Ricci 10, Chiappelli 8. All. Lolli.

La rosa dei giocatori impegnati a Miskolc in Ungheria era composta da Riccardo Iattoni (Ingegneria), Alberto Cacace (Scienze Motorie), Alessio Tugnoli (Economia), Gabriele Fin (Storia), Giampaolo Ricci (Matematica), Gioacchino Chiappelli (Management e Marketing), Gustavo Savio (Business and Economics), Matteo Folli (Ingegneria). Allenatore Matteo Lolli, vice Matteo Galli, fisioterapista Alessandro Vitti, arbitro Fip Alessandro Tirozzi, team manager Agostino Briatico.

Il cammino del Cus Bologna verso il successo europeo

Cus Bologna-Debrecen (Ungheria) 84-61.

Cus Bologna-Pitesti (Romania) 73-68.

Cus Bologna-Rouen (Francia) 72-60.

Cus Bologna-San Pietroburgo (Russia) 71-51.

Cus Bologna-Maria Curie Sklodowska (Polonia) 71-62.

Cus Bologna Siviglia (Spagna) 92-79.