Pontevecchio Basket dà il benvenuto, o il bentornato, a seconda dei punti di vista, a Marco Carretto, nuovo Responsabile del Settore Giovanile amaranto nonché capo allenatore della prima squadra Pontevecchio.
Dopo le esperienze a Ferrara e a Imola Marco torna in pianta stabile a Bologna, in una società con la quale i destini si erano già intrecciati in passato, quando Marco era alla guida del settore giovanile Castiglione Murri l’anno della fusione con la società di via della Battaglia.
Coach Carretto ricoprirà il ruolo di Responsabile del Settore Giovanile, allenatore della prima squadra e dei gruppi U18 Eccellenza e U13 Elite: un impegno a tutto tondo sul quale “Carro” si è già messo al lavoro, cominciando già dalla scorsa settimana a pianificare la stagione.
 “Sono contento perché la società mi ha dato le garanzie di voler lavorare in una certa maniera, continuando con la crescita dei ragazzi giovani ma inserendoli nel mondo dei senior creandogli attorno un contenuto tecnico e umano che sia diverso da quello giovanile.

Qui in Pontevecchio ritrovo diversi volti conosciuti e amici, a cominciare da Federico Gatti, che mi volle al Castiglione Murri ai tempi. Poi tanti allenatori e dirigenti con i quali sarà un piacere tornare a collaborare. Non conosco tutti ma ho visto visi che mi danno fiducia, dovremo andare tutti insieme al lavoro per esprimere le grandi potenzialità di questa società”.
Sulla prima squadra, fresca di amara retrocessione, con un nucleo di giovani importante.
“Tanti di questi ragazzi li ho allenati in passato nelle giovanili, alcuni erano anche aggregati al Castiglione Murri che disputava la C1 lombarda, trovando spazi importanti. Spero che non abbiano perso di entusiasmo, a me e al mio staff il compito di rivitalizzarli: sono tutti giovani che hanno qualcosa che forse non sono riusciti ad esprimere al meglio, lavoreremo per questo, per aiutarli il più possibile, a partire dalla costruzione del roster. Abbiamo intenzione di inserire un paio di senior che siano funzionali al progetto, cioè in grado di coinvolgere i ragazzi e di darci al contempo una certa struttura”.
Oltre alla prima squadra, un ruolo determinante all’interno del settore giovanile.
“Ho sempre seguito i giovani, mi stimola sia lavorare coi piccoli sia poter cominciare a parlare di pallacanestro con un gruppo “grande”.

A livello di settore giovanile credo sia importante avere continuità su tutte le fasce d’età, noi siamo qui per allenare i ragazzi, e non il contrario. Bisogna mantenere il dialogo fra le annate, magari anche tenendo un filo conduttore dal punto di vista tecnico, senza però omologarsi.

Dobbiamo metterci a disposizione dei ragazzi per creare e mantenere un’idea di appartenenza, di identità.

Ci sono tante persone vive e interessate a fare del loro meglio, come staff dobbiamo trovare una quadra, mantenendo appunto tutti le proprie autonomie individuali, ma seguendo un principio di identità comune”.
Sarà un lavoro duro, che è già cominciato con la pianificazione della stagione 2017/2018

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“Questa realtà ha un potenziale enorme, si è partiti mettendo insieme due tra le migliori società “di quartiere” dell’Emilia Romagna per creare qualcosa di davvero importante. Il salto grosso forse non è ancora stato fatto, ed è difficile perché in una città come Bologna la concorrenza è grande. Bisognerà comunque lavorare per raggiungere questo obbiettivo, trovando le energie e le risorse, mettendosi in gioco fin da subito”.