Nicola Calabrese (2001), Guglielmo Ricci Lucchi (2000) e William Wiltshire (2001) condividono un percorso comune, che li ha visti crescere nel nostro settore giovanile (Nicola proveniente da Forlì), disputando insieme il campionato U18 Eccellenza e la serie D, mentre negli ultimi tempi si sono affacciati al mondo dei senior. Cala affronterà la seconda stagione con i colori dei Raggisolaris Faenza in serie B e il numero 7 sulla schiena. Gughi è stato confermato alla Virtus Medicina in C Gold, dove ha ritrovato coach Dalpozzo (vice di Curti) che lo aveva allenato per quindici mesi in biancorosso. Willy infine ha disputato una buona stagione al Guelfo Basket in C Gold, guadagnandosi la chiamata di Teramo A Spicchi e sbarcando così in B. Li abbiamo contattati durante le loro giornate di relax a inizio agosto per farci raccontare come stanno vivendo queste nuove esperienze. Il risultato è una intervista… tripla!

Ciao ragazzi, come prima cosa vi chiediamo un commento sulle vostre destinazioni del prossimo anno, rispettivamente Faenza, Medicina e Teramo.

Cala: Innanzitutto voglio ringraziare il gm Baccarini, Raggi e Serra per avermi scelto all’interno del progetto del prossimo anno. Ho rinnovato coi Raggisolaris per tre semplici ragioni: si tratta di una squadra nella quale i giovani possono crescere sia a livello personale che sul campo; la società è solida e ambiziosa, e ha scelto come allenatore Serra, che conosco sin dai tempi del minibasket a Forlì.

Gughi: Sono contento di essere stato rifirmato a Medicina, società in cui mi sono trovato benissimo. Mi hanno accolto tutti alla grande, in un gruppo molto coeso.

Willy: La mia idea era di cercare un’esperienza lontano da casa, avendo finito la scuola e potendo così allenarmi sia la mattina che il pomeriggio. Ho sempre cercato di fare uno step alla volta, al fine di crescere costantemente, maturando esperienze in diverse categorie. Giocare in D con l’International, poi in C Gold con Guelfo mi ha aiutato molto a raggiungere il traguardo della serie B a Teramo. Ovviamente spero di continuare a salire di categoria, passo per passo, senza affrettare i tempi.

Nel corso della vostra formazione giovanile avete lavorato su tanti aspetti del gioco: tecnici, fisici, umani… Quale singolo aspetto vi sta tornando particolarmente utile nelle prime esperienze con i senior?

Cala: A mio parere non c’è un singolo aspetto più utile di altri. Tutto quanto mi è stato insegnato nel settore giovanile è importante. Se si vuole giocare ad alti livelli è necessario essere pronti su tutti i lati del gioco.

Gughi: A livello personale, il lavoro svolto con Santi negli ultimi anni per giocare da playmaler è stato molto utile, visto che a Medicina mi trovo a ricoprire questo ruolo.

Willy: Ovviamente ci sono moltissimi aspetti preziosi. Per me il più importante è il rapporto coi compagni di squadra fuori dal campo, perché influisce su quello in campo: conoscere un compagno come persona nella sua interezza, sia a livello tecnico che emotivo e umano, consente per esempio di incoraggiarlo quando serve oppure di metterlo a suo agio in una particolare giocata; con l’obiettivo di diventare una squadra davvero unita e in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati. Per fare tutto questo la comunicazione è fondamentale, in campo come fuori. Nel settore giovanile dell’International mi è stata trasmessa l’importanza di comunicare, sia quando si tratta di una giocata sul campo sia quando c’è una qualunque problematica da risolvere.

Qual è la più grossa differenza che avete incontrato fra giocare in U18 Eccellenza e nel vostro rispettivo campionato senior?

Cala: Sicuramente la fisicità, è tutta un’altra cosa. Infatti mi sento di consigliare di investire tempo in palestra, sia durante la stagione ma soprattutto in estate, per lavorare sul proprio fisico.

Gughi: L’approccio alla partita. Coi senior si impiega molto tempo a studiare l’avversario e ci sono allenamenti interi dedicati alle caratteristiche dei giocatori e alla tattica degli avversari. Nelle giovanili invece il focus è individuale, rivolto verso noi stessi.

Willy: Il livello fisico è tutta un’altra cosa fra i senior, così come la preparazione della partita è più dettagliata e comprende lo studio degli avversari, situazioni di gioco specifiche, schemi o movimenti di un singolo atleta, per preparare le contromosse adeguate.

Con quali compagni delle giovanili vi sentite regolarmente?

Cala: Sono rimasto in buoni rapporti con tutti i ragazzi. Riesco a vedere spesso Gughi, Meme [Emanuele Poli, ndr] e Zac [Filippo Zaccarini]. Poi mi sento anche con Willy, Sandrino [Alessandro Alberti] e altri.

Gughi: Sicuramente Meme, con cui sono spesso insieme, ma ho mantenuto tante amicizie. Fra i ragazzi che stanno continuando a giocare, Cala e Willy.

Willy: Mi sento con tutti. Ho condiviso coi miei compagni dell’International un sacco di esperienze ed emozioni. Siamo un gruppo di amici in sintonia e con molti abbiamo passioni comuni extra-basket.

(Foto fornita dalla società)