Complimenti a Roseto, che ha giocato bene una partita dal buon impatto fisico. Per quel che riguarda noi, nelle partite di cartello perdiamo sempre allo sprint sbagliando qualcosa: vuol dire che per starci ci stiamo, ma che ci manca sempre quel piccolo dettaglio in più per fare la differenza. E quel dettaglio è, a memoria, una palla persa di Raucci quando loro ci eravamo allenati sul loro pressing, o i liberi di Ruzzier in un momento che contava. Questo oggettivamente disturba: siamo bravi a stare, ma non a chiudere con una zampata di cattiveria o aggressività. Nel girone di ritorno abbiamo perso 4 partite con 12 punti complessivi di differenza. Ora Candi tirerà 300 volte da 3 al giorni, idem Ruzzier ai liberi. Siamo partiti con 27 punti segnati grazie al grande inizio di Legion che poi si è normalizzato, ma non possiamo pensare di dargli la palla ad ogni azione: abbiamo bisogno di tutti, da Candi che non fa canestro, da Campogrande che oggi ha fatto bene. Abbiamo bisogno di alternative a Legion, ci manca un esterno che lo sgravi dal lavoro. Se ora dovessimo pensare ad irrobustire il roster, come peraltro stanno pensando tutti, chi si sentisse messo da parte pensi che, comunque, le opportunità le ha avute. Non possiamo aspettare in eterno, qualcosa ci manca. Altri hanno fatto bene, ma gli esterni attorno a Legion, al di là dei loro meriti, non sono andati alla grande. Almeno abbiamo differenza canestri positiva con tutte quelle del nostro livello in classifica, in attesa del derby con la Virtus. Non sono preoccupato, lo sarei se da qui alla fine la formula del campionato ci costringesse a giocare la promozione in singole partite. Invece, giocando sulle 48 ore nei playoff, un margine di fiducia ce lo abbiamo: oggi abbiamo giocato in 11, forse ho sbagliato io a non utilizzare di più Marchetti dopo i primi possessi indecorosi di Ruzzier, ma ci serviva tiro da fuori. Siamo sempre là, anche in difficoltà, ma ci manca un esterno accanto a Legion che possa trovare qualcosa fuori dal seminato. L’anno scorso non eravamo la squadra più forte del campionato, a maggior ragione senza un americano, ma giocandocela al meglio delle cinque è un’altra cosa. Il nostro sistema è tale per cui se entri e rendi stai, se entri e ti palleggi la palla sui piedi esci.

(Bologna basket)