Sofia Tomasoni, giovanissima campionessa di kitesurf, è stata la protagonista del Conviviale di marzo del Panathlon Bologna 1957 dedicato alla bolognese classe 2002, vincitrice nel 2018 del titolo mondiale juniores e dell’oro olimpico giovanile. Davanti ai soci riuniti al Savoia Hotel Regency, la Tomasoni ha raccontato con passione e con un sorriso coinvolgente il suo sport e la sua esperienza.

Il kitesurf si pratica con una vela che sembra un paracadute e una tavola da surf: di fatto si vola sull’acqua. Una gara si sviluppa in più manche da 3-4 minuti l’una a seconda della forza del vento. “Ho iniziato 5 anni fa, quando avevo 12 anni – ha raccontato Sofia -. Avevo una gran paura del mare e ho pensato che con questo sport, che mio papà Andrea praticava, potessi combatterla ed in effetti è stato così. Vivo e studio in Inghilterra ma mi alleno a Cagliari perché è la città del mio allenatore, Luca Marcis, e fa caldo quasi tutto l’anno ed è uno dei posti migliori per allenarsi”.

La forma fisica ha la sua importanza ma Sofia ha spiegato ai soci presenti come serva soprattutto altro: “È uno sport dove la differenza la fa soprattutto la tecnica e l’allenamento in acqua. Bisogna fare molta attenzione perché basta un attimo di distrazione e a 60 nodi di velocità si può cascare facendosi male, motivo per cui si indossa un caschetto”.

Il 2018 è stato un anno fantastico con tanti titoli vinti ma uno in particolare ha lasciato un’impronta più forte nella Tomasoni. “L’oro olimpico è stato il culmine della mia carriera fin qui, l’obiettivo per il quale ho lavorato per 3 anni. Raggiungerlo è stata un’emozione indescrivibile. Adesso cambierò disciplina e passerò all’hydrofoil, che ha dei punti di contatto con quello che ho fatto finora ma comunque mi costringe a rivedere tanti aspetti nell’allenamento anche solo per il fatto che la tavola è più veloce e più performante. Quest’anno ci sono i Mondiali ma il mio vero obiettivo sono i Giochi Olimpici di Parigi 2024, dove il kitefoil farà il suo esordio”.

Alla serata ha presenziato anche Stefano Galetti, delegato provinciale del Coni Point di Bologna: “Sofia è riuscita in un’impresa davvero memorabile. Per il tipo di disciplina e per gli esempi che dà è stata un’esperienza importante per lei e per il CONI. Ha dimostrato ulteriormente come Bologna e il suo territorio possa essere foriero di grande qualità per lo sport italiano, anche per quelli acquatici”.