Una serata carica di significati, nella bella cornice del centro storico cittadino. Martedì 11 settembre, presso l’Elio’s Cafè in piazza Bianconcini, l’Imolese Calcio 1919 ha presentato le nuove maglie per la stagione 2018/2019. Divise che non sono state scelte casualmente, ma che hanno un significato importante, come ha spiegato il presidente rossoblu Lorenzo Spagnoli:

“Questo è un anno particolare per la società per due motivi: nel 2019 si festeggerà il centenario dell’Imolese, ma soprattutto siamo tornati nella terza categoria del calcio professionistico nazionale dopo quasi 50 anni. Per questo ho ritenuto doveroso dare alla città qualcosa da ricordare, tramite un viaggio indietro nel tempo, rendendo la maglia di casa vintage, unica e che avesse chiari riferimenti ai colori delle mura della nostra città”.

La seconda maglia, quella bianca, resterà identica a quella della passata stagione, con un motivo di tante piccole stelle che, come ha ricordato il presidente Spagnoli, sono dedicate al settore giovanile rossoblu: un vivaio formato da giovani “stelle”, appunto, che si spera diventino un giorno grandi uomini e grandi calciatori. Per i portieri sono stati invece scelti il colore azzurro e il rosso.

Tutte le divise sono state inoltre arricchite da uno speciale scudetto celebrativo, legato appunto ai 100 anni di storia della società, e da un dettaglio inserito nel retro della maglia, proprio sopra il numero: la scritta “Mai Arrendersi”, che il presidente Lorenzo Spagnoli ha voluto spiegare:

“Ho voluto fortemente questa scritta su tutte le divise. Quello di non arrendersi mai è un valore che mi ha insegnato mio padre, che è scomparso da poco. Si tratta di una cosa molto intima, familiare, che vorrei condividere e regalare a tutti i miei calciatori, ma non solo: tutti quelli che lavorano con me all’Imolese Calcio devono avere ben impresso questo valore, ogni giorno. Anche la città deve sapere che tutti, nella nostra società, seguono valori importanti che li possono portare a centrare obiettivi molto significativi. Questo insegnamento mi ha accompagnato per tutta la carriera e mi accompagnerà sempre”