Massimo Vagliviello e Ivan Cantù sono tra i migliori in assoluto, ma non bastano. Il Cus Bologna rimedia altre tre sconfitte all’Us Open Championship di ultimate frisbee. Sul momento permane una situazione di morale basso, ma al rientro in Italia i ragazzi dell’Alma Mater Studiorum comprenderanno a pieno che si è trattata di un’esperienza straordinaria, contro i migliori al mondo. E all’esordio in una competizione del genere, lo scotto, l’emozione e qualche errore si pagano. Contro i Ring of Fire di North Carolina il canovaccio è quello degli ultimi giorni. Il Cus parte bene e resta avanti, prima 4-2 poi addirittura 7-4. Ma la ripresa è di quelle che non lasciano scampo, 15-12 per gli americani. Con gli High Five del Michigan, Davide Morri e compagni pagano la stanchezza e un po’ di scoramento. Arriva ancora una sconfitta prima dell’ultimo match della giornata. Anche in questa occasione, è 15-12 per i padroni di casa. Si chiude con i Patrol di Philadelphia. Il divario, almeno nel punteggio, è ancora più marcato, 15-10, ma la realtà dice che il Cus Bologna avrebbe meritato di più e maggior fortuna. “Il torneo al quale stiamo prendendo parte – sottolinea Davide Morri che come sempre non cerca alibi o scuse – è di un livello troppo alto e anche le squadre medie sono forti se non giochi forte inevitabilmente perdi”. Adesso attesa per l’ultimo match contro i tedeschi. A Blane, nel Minnesota, il Cus Bologna è presente con Giovanni Santucci, Andrea Mastroianni, Alessandro Franceschi, Nicolò Felici, Arturo Laffi, Massimo Vagliviello, Luca Tognetti, Alberto Tonelli, Davide Morri, Fabio Coppi, Andrea Gerosa, Filippo Simonazzi, Ivan Cantù, Paolo Prandi, Andrea Pagano, Michele Farina, Tommaso Francini, Fabio Galli, Stefano Sgubbi e Wolfgang Mitter.