Dopo il grande successo riscosso nella scorsa stagione sportiva, il progetto di informazione in tema di giustizia sportiva pensato dal Comitato Regionale dell’Emilia Romagna e realizzato concretamente dal consigliere regionale Biagio Dragone sarà riproposto nuovamente alle società.
“Il progetto – spiega Dragone – parte da un impegno che questo Consiglio sta portando avanti dal momento delle elezioni. L’obiettivo è fornire un supporto a tutte le società dell’Emilia Romagna, affinchè possano avere un referente a cui chiedere informazioni attinenti alla giustizia sportiva (ad esempio i chiarimenti sulle procedure dei riscorsi, sugli eventuali deferimenti alla Procura Federale o sugli eventuali comportamenti da tenere con gli organi competenti). 

Anche quest’anno tutti gli incontri si terranno direttamente nelle sedi delle società che ne faranno richiesta. Vogliamo che si sentano a casa loro: per questo abbiamo evitato di utilizzare sedi istituzionali. La filosofia del progetto è quella di stare vicino ai club e dare loro le informazioni adeguate affinchè non siano più commessi quegli errori che, a volte, si pagano molto caro”. 

L’anno scorso il progetto ha avuto un grande successo. “Sì, tanto che addirittura Comitati di altre Regioni si sono rivolti a me per avere delucidazioni in materia. Da parte mia c’è sempre stata, c’è e ci sarà grande disponibilità a rispondere”. 

E’ in corso d’opera la programmazione delle tappe che affronterà il consigliere Dragone. 

“Ho già avuto contatti con diverse Delegazioni Provinciali della regione. Ora sta alle società proporre delle date definite per stabilire quando e dove si terranno gli incontri”. 

Il progetto sarà ancora gratuito.

“Confermo. Anche per questo ritengo che per le società sia un’occasione da prendere al volo. La giustizia sportiva è una materia un po’ complicata e ingarbugliata. Abbiamo riscontrato una percentuale molto alta di errori legati alla mancata conoscenza del tema in oggetto. Io, in rappresentanza di tutto il Consiglio Regionale, sono a completa disposizione delle nostre società proprio per questa ragione”.