Da oggi fino a domenica 14 il Forum, casa dell’Olimpia Milano, ospiterà senza pubblico le Final eight che assegnano la Coppa Italia Frecciarossa 2021 a cui partecipano le prime 8 squadre classificate nella LBA 2020/2021 al termine del girone d’andata. 

La Virtus entra in scena per seconda alle 20.45 (Rai sport HD can. 58, Eurosport player) e come già lo scorso anno si troverà nei quarti l’Umana Reyer Venezia che, quando si tratta di gare dentro o fuori, è un osso durissimo per il coniglio bianconero. In particolare il suo uomo determinante, Austin Daye, pare avere con le Vnere un conto sempre aperto. 

Il figlio di Darren, personaggio la cui antipatia umana prevale su quella dell’antipatico per eccellenza Jimmy Connors, per due volte con l’utilizzo di parti del corpo solitamente deputate ad altre funzioni,  ha sottratto alla Virtus a fil di sirena, una volta i play off (stagione di Alessandro Ramagli) e lo scorso anno a Pesaro la semifinale di Coppa Italia. Non contento di averla eliminata il bad boy col n.9 orogranata, dopo che per tutta la gara aveva insultato tutti gli avversari che gli passavano a tiro, al termine ha irriso gli sconfitti davanti alla panchina bianconera con atteggiamento inqualificabile. 

Ho sempre pensato che De Raffaele coach molto bravo e ottima persona, dovrebbe essersi guadagnato il Paradiso per aver dovuto sopportare già da alcuni anni il suo giocatore più rappresentativo e le sue altalenanti prestazioni. Dovrebbe per motivarlo mostragli prima di ogni gara una maglia con la Vnera, da pecora lo trasformerebbe in leone.

Venezia tuttavia non è certo soltanto Austin Daye, da quattro anni insieme praticamente con soli due – tre innesti, gli uomini di De Raffaele hanno conquistato due scudetti, una coppa Italia (manifestazione in cui non avevano mai passato il primoturno, e conquistato una Europecup).  

Quest’anno hanno fatto un recente innesto, Wes Clark, guardia 26enne con ottima carriera alle spalle, che ha permesso di allungare le rotazioni degli esterni in un momento topico della stagione.

Basterebbe questo biglietto da visita per spiegare che razza d’impegno aspetta domani sera la Virtus, peraltro priva di Belinelli e Pajola oltre al lungodegente Nikolic. La squadra di Djordievic, già a Milano da ieri pomeriggio, gode però di un ottimo momento di forma e, ovviamente, farà di tutto per portare a Bologna la nona Coppa Italia della sua ricchissima bacheca e il secondo trofeo dell’era Segafredo Zanetti.

Due uomini su tutti nelle ultime due settimane si sono presi  per diversi motivi gli onori delle cronache: Milos Teodosic e Vince Hunter che, credo, nessuno abbia mai ammirato in una condizione così scintillante. 

Per mettere le mani sul trofeo, i bianconeri, tuttavia, se dovessero superare lo scoglio orogranata, dovrebbero far fuori una fra Milano o Reggio Emilia in semifinale ed attendere la finalista uscita dall’altra parte del tabellone (probabile una fra Sassari e Brindisi).

La Coppa Italia è stata, da sempre, teatro di grandi sorprese, difficilmente ha vinto la favorita, in questo caso l’Olimpia avrebbe già il trofeo in bacheca, ma negli ultimi tre anni Torino, Cremona e Venezia (qualificata da ottava per il rotto della cuffia) sono li a dimostrarlo, per vincere la Coppa Italia bisogna arrivare al massimo della condizione in quei quattro giorni ed avere una buona dose di fede negli dei del basket.

(Lucio Bertoncelli – Foto fornita dalla società)

Lucio Bertoncelli, bolognese di nascita, appartiene a una famiglia che ha fornito alla Virtus Bologna due giocatori: lo zio Dario) e il cugino da parte di madre Sergio (Gino) Ferriani. Entrambi figuravano nella Virtus dei primi scudetti. Gino Ferriani fu anche una colonna della nazionale e partecipò alle Olimpiadi di Londra 1948 ed Helsinky 1952. Dopo aver indossato la maglia bianconera delle giovanili a dodici anni, allenatore Gianni Corsolini, giocatore di serie B a Modena, prestissimo allenatore a Sassuolo, Modena e Carpi.

Terminata la carriera di allenatore è stato collaboratore del Resto del Carlino seguendo le vicende del basket Carpigiano fino all’anno 2000.