PETROL OLIMPIJA LUBIANA-VIRTUS SEGAFREDO 61-92

(16-19, 27-46, 44-69)

PETROL OLIMPIJA – Reynolds 7, Jones 6, Span 18, Bubnic, Lazic 6, Samanic 5, Lapornik, Begic 6, Badzim ne, Mesicek, Sanon 4, Radulovic 9. All. Martic.

VIRTUS SEGAFREDO – Punter 18, Martin 7, Pajola 5, Taylor 5, Baldi Rossi 3, Cappelletti 10, Kravic 10, Aradori 9, M’Baye 10, Berti, Cournooh 14, Camara 1. All. Sacripanti

Note: t2 LUB 18/41 BO 23/39; t3 LUB 5/24 BO 11/26; tl LUB 10/15 BO 13/19; rimb LUB 39 (off. 14, Sanon 9) BO 39 (off. 8, Baldi Rossi 8); Val. LUB 60, BO 113

Arbitri: Anastopolous, Velikov, Poursanidis.

LUBIANA – L’Arena Stozice è un gioiello, il posto ideale per festeggiare il “tre su tre” di Virtus Segafredo in questo attesissimo ritorno in Europa. Dispiace vederla semivuota, ma è bello sapere che dei poco più di mille spettatori presenti ben 150 arrivano da Bologna, a dimostrazione di quanta voglia d’Europa avesse il popolo bianconero. La truppa di Pino Sacripanti regala loro una vittoria esplosiva e una serata felice. Ideale per il coach, che ha potuto sperimentare la forza di tutta la sua Virtus, e regalare sprazzi d’Europa alla meglio gioventù bianconera. Bello vederla lassù, la V nera, a punteggio pieno nel Gruppo D di Basketball Champions League. Era arrivata a Lubiana senza il centrone Brian Qvale, quelli che sono andati in campo hanno confezionato una partita perfetta, da gruppo vero e concreto.

PRIMO QUARTO – Il primo canestro è di M’Baye, ma a partire forte è Lubiana, che sull’asse Reynolds-Radulovic piazza la prima fiammata (8-2 dopo tre minuti e mezzo), presto spenta da Punter e dalla prima tripla Segafredo, firmata da Aradori. Radulovic è molto vivo a rimbalzo, e mette muscoli e sostanza per tenere avanti l’Olimpija. Dalla panchina arriva linfa vitale per entrambe le squadre, Jones per i padroni di casa e Martin per le V nere. Sacripanti getta in campo Ale Cappelletti, che ripaga la fiducia con la tripla del sorpasso (14-17) a un minuto dalla fine. Sulla prima sirena, Aradori gioca con scaltrezza il pallone del +3 (16-19), e scrive sette, protagonista di un quarto più che convincente.

SECONDO QUARTO – Cappelletti continua a fare cose deliziose, come l’assist che porta Kravic a prendersi un fallo e due liberi per allungare (16-21). Qui Sacripanti offre il debutto europeo a Gora Camara, il diciasettenne senegalese coltivato dal settore giovanile bianconero. Cournooh si iscrive a referto con la tripla che costringe Martic a chiamare timeout, ma al rientro è Martin a macinare ancora punti, portando il massimo vantaggio dopo meno di tre minuti (18-26). Bologna spinge ancora, con Cournooh e Cappelletti (19-30), e il coach dell’Olimpija deve ancora fermare i suoi per farli riflettere. Il tentativo di recupero dei padroni di casa riparte dalle mani del giovane Ian Span, E’ inceppato l’attacco di Lubiana, e ne approfitta Segafredo, con M’Baye e con un virtuosissimo Taylor, per scavare un solco più profondo (22-35, a tre dall’intervallo lungo). Tenta la zona Lubiana, ma Punter la buca con otto punti di fila (27-43). Solo Span e Radulovic cercano di alzare un fortino, ma anche Aradori spara da lontano e a metà gara grandina incessantemente sull’Olimpija.

TERZO QUARTO – La pausa ha fatto bene a Lubiana, che parte con un 6-0 e registrando un timido risveglio di Reynolds. Begic, mancata stella bianconera dodici anni fa, prova a spingere i suoi, ma Kravic e ancora Aradori  mantengono la Virtus a distanza di sicurezza. Cinque punti in fila di M’Baye, con l’aggiunta dei graffi di Kravic e Punter, chiudono uno 0-13 bianconero che vale il massimo vantaggio: + 27, 35-62 al minuto 27. Pajola guida la truppa, con Cournooh, Martin, Baldi Rossi e Camara (che dalla lunetta mette il suo primo punto europeo) fino alla terza sirena.

ULTIMO QUARTO – In campo a tenere le distanze una Virtus di “piccoli” particolarissima e giovane (Cappelletti, Pajola, Cournooh, Martin e sotto canestro il bimbo Camara). Funziona benissimo, e Pajo dalla lunetta firma il +30 (44-74 a meno di sette minuti dalla fine). L’Olimpija vive sempre del lavoro di Span e Radulovic, ma non basta contro una Segafredo che ormai ha messo il sigillo sulla partita. Il resto è buona sperimentazione per Pino Sacripanti, sfoggio del vigore giovane della truppa bianconera, e attesa tranquilla della sirena finale.