L’Emilia-Romagna ha una nuova legge sullo sport. Approvata con una larghissima maggioranza, e nessun voto contrario, dall’Assemblea legislativa, dopo una larga condivisione con gli enti di promozione sportiva, le associazioni e gli enti locali, la nuova legge semplifica e concentra in diciannove articoli le nuove opportunità per lo sport regionale. Con un obiettivo: portare sempre più persone – soprattutto i giovani – a misurarsi e divertirsi nei campi di gioco, nelle palestre, nelle piscine, negli spazi all’aperto. Poi la conferma di voler puntare sul turismo sportivo legato ai grandi eventi e alle grandi competizioni. E un imperativo: fuori chi bara, per cui le associazioni e i soggetti che hanno ricevuto contributi regionali e che hanno indotto o consentito l’assunzione di prodotti dopanti nelle loro strutture si vedranno revocare i fondi e non potranno averne per almeno 5 anni. 
La nuova legge per la promozione e lo sviluppo delle attività motorie e sportive, voluta dalla Giunta regionale, prevede da Piacenza a Rimini nuovi interventi lungo quattro direttrici. Salute e benessere, con il coinvolgimento attivo delle scuole per avere più sport, anche in orario extrascolastico, in collaborazione con le associazioni e la possibilità di promuovere borse di studio per gli atleti emergenti. Programmazione e contributi, con un piano triennale che comprenda progetti e azioni di promozione dell’attività sportiva, contrasto all’abbandono e integrazione delle persone con disabilità, miglioramento dell’impiantistica e sinergie di sviluppo legate al contesto territoriale e ambientale, con appunto il sostegno al turismo sportivo. E ancora, in un rapporto di maggiore fiducia (e meno burocrazia), l’allargamento dei soggetti che riceveranno fondi regionali: oltre a quelle presenti nel registro regionale, saranno ammesse ai bandi anche le associazioni dilettantistiche iscritte al registro del Coni, del Cip e delle Federazioni sportive nazionali, o da tali sigle riconosciute. Sicurezza, con presidi di primo soccorso negli impianti sportivie la professionalità certificata richiesta a chi terrà i corsi, che dovrà passare per due possibili figure di garanzia: istruttore qualificato e istruttore di specifica disciplina, entrambi in possesso di specifici requisiti di studio e abilitazione. Legalità e trasparenza, con misure per contrastare ogni forma di violenza e discriminazione e il varo di specifica Carta etica. L’applicazione del piano triennale sarà poi oggetto di monitoraggio e valutazione, con la Giunta che dovrà produrre una relazione sui progetti realizzati, i contributi erogati e i destinatari. 

“Abbiamo voluto mettere lo sport al centro della nostra azione politica- afferma il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini- perché è un elemento di forte coesione sociale. Abbiamo puntato sul rapporto con la salute per la promozione di corretti stili di vita e del benessere delle persone e sul rapporto con le comunità e i territori attraverso il sostegno agli enti locali per la realizzazione, la gestione e il miglioramento degli impianti sportivi, in modo da favorire la pratica sportiva per tutti. E ancora, puntiamo sulla scuola con un cambio di paradigma, per promuovere la pratica motoria a partire dalla primaria e, infine, sul turismo sportivo, con la promozione di eventi in grado di favorire l’attrattività dell’Emilia-Romagna. Sport e attività motoria anche per riportare i ragazzi a una realtà vera e meno virtuale, per crescere in gruppo, coi compagni di squadra, anche solo tornando a inseguire i sogni dietro un pallone in un prato verde o dentro un palazzetto di periferia. Il tutto- chiude il presidente della Regione- senza escludere nessuno. Per questo abbiamo praticamente inaugurato il mandato aumentando i fondi per lo sport e quest’anno metteremo 20 milioni di euro per l’impiantistica e gli spazi sportivi nell’ambito della programmazione dei Fondi europei per lo sviluppo e la coesione, per un investimento complessivo di 25 milioni di euro nell’ambito della legislatura”. 

Il nuovo impianto normativo fin dal primo articolo individua la salute, il benessere, la formazione dei giovani, la promozione delle pari opportunità, il rispetto dell’ambiente, uniti alla valorizzazione sociale ed economica, come elementi cardine della promozione sportiva. E i 20 milioni stanziati potranno essere utilizzati anche per la costituzione di fondi di garanzia o consorzi fidi a sostegno degli investimenti in ambito sportivo.

“L’approvazione della legge è motivo di grande soddisfazione- sottolinea il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Andrea Rossi- così come tutto il percorso che ci ha portato alla giornata di oggi. Dall’inizio della legislatura il nostro impegno verso lo sport è stato netto e convinto: e se da un punto di vista finanziario in questi anni abbiamo aumentato le risorse disponibili, oggi abbiamo sistematizzato la normativa precedente, che constava di due diverse leggi. Oggi la Regione ha una legge che disciplina un settore variegato, vivace e partecipato, che ha la caratteristica di abbracciare diversi settori e di essere volano di sviluppo delle nostre comunità. La Regione ha avuto il merito di riconoscere nello sport un valore importante, finora mai sufficientemente riconosciuto, nelle politiche pubbliche”.