Prima di tutto, una carezza per Emanuele Di Paolantonio, amico che ha appena superato in un emozionante duello sportivo. Alessandro Ramagli è così, sa trovare la parola giusta anche per chi ha chiuso la sua serata come non avrebbe voluto.“Una cosa personale: è veramente un piacere venire qui e trovare tanti amici. E’ sempre emozionante. La seconda cosa è che è stata proprio una bella partita, che ha onorato il campionato e in tv è stata un bello spot. Grandi complimenti a Emanuele, un mio fratellino, che ha messo insieme un giocattolino di livello. Deve stare tranquillo, perché ha fatto un capolavoro. Abbiamo dovuto attingere a tutte le energie, la chiave è stata aver difeso nella seconda parte della partita, era importante fare stop difensivi che impedissero canestri facili. Nel primo tempo siamo stati deficitari in tutto, nel secondo è cambiata l’aria”.

Una vittoria tutt’altro che scontata, per il coach bianconero, dunque doppiamente significativa.

“Ci siamo presi a cazzotti, nel senso buono, e alla fine chi è caduto ha perso ai punti. Portare via due punti in un ambiente come questo non è facile. Ce li prendiamo e teniamo stretto anche qualcosa di più, perché dopo venti giorni di stop finire con questa autorità significa essere una squadra che ha dei valori, indipendentemente dal fatto che si vinca o si perda”.

Il ritorno di Ndoja è stato una bella emozione. E anche il fatto che la squadra si sia ritrovata sul campo, più ancora che negli ultimi tribolati giorni di allenamento.

“Ndoja? L’importante in questo momento è non aspettarsi niente, lui ci deve dare una mano e mettergli pressione sarebbe sbagliato. Ma i compagni di squadra sanno che lui c’è, con grande umiltà si è messo a disposizione senza cercare cose che magari adesso non gli riescono automatiche. I ragazzi arrivati dall’Europeo hanno avuto un minutaggio particolare, era giusto toccare i tasti di quelli che c’erano in questo lungo periodo, ma anche loro sono stati bravi, andando in campo con grande serietà, con l’equilibrio di giocare senza andare in cerca di gloria personale”.