Comunichiamo il roster completo della formazione dell’International Basket Imola che prenderà parte al prossimo torneo di serie D. A seguire le prime dichiarazioni di coach Carretto sulla squadra che lunedì 12 settembre, alle 20:30, scenderà in campo al PalaRuggi (Imola) nella sfida contro la Grifo nel primo turno della Coppa Marchetti.

Il roster
Ruben Pelliconi – Play – 1998
Michele Zaccherini – Play/Guardia – 1997

Lorenzo Benghi – Play/Guardia – 1995

Luca Ciampone – Guardia – 1996

Alessandro Pederzoli – Guardia – 1997

Giacomo Regazzi – Guardia – 1997

Umberto Sassi – Guardia – 1996

Simone Barbagelata – Guardia/Ala – 1984

Andrea Gargioni – Ala – 1985

Michele Martini – Ala – 1996

Simone Scagliarini – Pivot – 1992

Matteo Salvadè – Pivot – 1995
Lo staff

Marco Carretto – Coach
Mattia Ciarlatani – Assistente allenatore

Riccardo Cembali – Assistente allenatore

Massimo Fiera – Direttore sportivo

Giuseppe Bacchilega – Fisioterapista

Marino Dalmonte – Accompagnatore
Marco Carretto, come giudichi questa formazione di serie D dopo i primi giorni di allenamento?
Il mio ruolo principale qui all’International è quello di responsabile delle giovanili, ma da parte della società c’è un grande interesse allo sviluppo dei ragazzi fino all’uscita nonché una continuità alla fine del programma giovanile, così mi è stata affidata questa squadra. L’organico è formato da ragazzi giovani con due senior adatti alla causa come Barbagelata e Gargioni. L’inserimento di Sassi e Salvadè, ragazzi molto integranti sia da un punto di vista tecnico che dell’età (rispettivamente 1996 e 1995) sono stati voluti per creare una struttura formativa e al tempo stesso dare entusiasmo e divertimento. Avere una squadra abbastanza completa a livello fisico e con buona attitudine al lavoro può essere preludio a una discreta stagione a livello di risultati.
Con quali obiettivi parte questo campionato?
Intanto devo conoscere meglio questa serie D anche se informandomi ho visto che non ci sono grosse corazzate. Intanto di questi ragazzi sottolineo la buona attitudine al lavoro e il fatto che ci siano Under 20 disponibili che danno una mano al completamento degli allenamenti. Darsi dei risultati sarebbe riduttivo perché quello che potremo fare passerà attraverso una crescita. Non abbiamo giocatori dominanti ma giocatori che possono diventare importanti e questo può essere la nostra forza e il nostro difetto.
Il vantaggio è quello di partire da una squadra in cui molti si conoscono.
Alcuni si conoscono e vengono da una stagione in cui sicuramente non sono stati soddisfatti dal risultato e con i residui di qualcosa che non è andato bene. Ma è un’arma per partire col piede giusto. Siamo un po’ indietro, considerando anche il recupero di Martini che si era infortunato al crociato, ma a questi livelli non si deve aver fretta.
Sul piano tattico che tipo di gioco vedremo? Sarà un’International da corsa o hai in mente altre idee?
Penso sia giusto correre ma con un senso formativo, anche perché molti di questi ragazzi spero che l’anno prossimo possano avere l’occasione di andare in serie superiori. Dobbiamo correre con un senso ma a volte dovremo imparare a giocare con pazienza. Penso alla presenza di Salvadè che è un ragazzo che in questa categoria può essere interessante per gli spazi che può creare per la squadra. Se dai suoi rimbalzi arriveranno contropiedi sarà positivo, altrimenti dovremo saper coinvolgerlo. E saper giocare in maniera incisiva anche contro la difesa schierata. Passerà da noi il capire i ritmi e questo è quello che dovrà fare una squadra che vuol crescere e migliorare come tattica.