Sconfitta forse inevitabile, alla luce della situazione attuale, quella della Fortitudo a Treviso. Dopo una prima parte di gara in parità, e crollo centrale senza che poi, nel finale, ci sia stato modo e maniera di rientrare. Inevitabile, perché la squadra è finalmente al completo, ma lo è solo sulla carta, visto e considerato come siano davvero pochi i giocatori ad essere in una condizione di forma, diciamo, lineare. C’è chi deve ancora tornare al 100% dopo antichi infortuni, chi come Ruzzier è alle aste in campionato, chi invece come Knox, se vogliamo, ancora tutto da definire a livello di inserimento tattico nella truppa. Ed ecco che, alla fine dei conti, Treviso sia stata come un esame di terza media per chi ha appena messo insieme tutti i libri necessari per la preparazione, ma ancora non ha avuto il tempo per studiarli in pace.

Golder, Frazier, Marks e ora Moretti: 4 partite, e 4 volte un esterno avversario ha ventellato. Mera statistica, come si suol dire, per una Fortitudo che ieri onestamente l’ha persa altrove, ma intanto la cosa è curiosa e va segnalata. Ieri, per il resto, tirando 1/15 da 3 punti e collassando a rimbalzo è difficile trovare altre colpe, se non – come dice giustamente Boniciolli – la necessità di rimettersi piano piano a lavorare, ora che la struttura è diventata finalmente quella che si voleva in estate, e ora che con tutti gli effettivi abili e arruolati (a meno di ulteriori sciagure dellajella) nessuno dovrà mettersi a giocare in ruoli che non gli sono consoni. E non dimentichiamo sempre una cosa: la Fortitudo, l’anno scorso, a novembre era una cosa, a maggio un’altra. E quel che conta è esserci più avanti, sapendo che chi comanda ha già dimostrato di essere in grado di rispettare le tempistiche. Per ora, ci sta perdere a Treviso, amen.

Shine on you crazy diamond – Non grandi cose, se non il primo tempo e il rientro di Ruzzier, che non si vedeva in campo dai tempi del precampionato. L’attacco di Knox.

Another brick in the wall – Pur non avendo concesso ottantelli, qualcosa dietro va registrato. La difesa di Knox, i rimbalzi concessi, e cose sparse.

(foto Arturo Presotto – Iguana Press – Fortitudo Pallacanestro Bologna)

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