Dopo tre partite in 6 giorni, di cui l’ultima vinta due volte, la Virtus conclude il suo poker con un impegno che, in altri tempi,

sarebbe stato di grandissima importanza mentre stasera (20.45 Virtus Segafredo Arena, Rai Sport Hd can. 58, Eurosport player) rischia di valere solo per i due punti in classifica. Entrambe ne avrebbero bisogno, la squadra di Dalmonte per scalare ancora un pò il gruppo delle seconde e tenere lontano le ultime della graduatoria, la Virtus che vuole assolutamente difendere l’obiettivo minimo oggi rappresentato da un terzo posto sufficiente ad evitare presumibilmente Milano in semifinale. La partita e quindi il suo esito sono però fortemente condizionati da fattori contingenti, le assenze dei bianco blu con Saunders probabilmente fuori e Whiters in forte dubbio nonchè Stefano Mancinelli al rientro dopo un pit stop di lunga durata, mentre sulla Virtus pesa la inevitabile stanchezza dopo le due battaglie con Badalona che facilmente avranno prosciugato molte energie dei bianco neri. In particolare la sfida di venerdì al Palau Olimpico di Badalona è una di quelle gare che sembrano fatte apposta per far accendere la spia della riserva nel serbatoio di chi le gioca, pur vincendole.

La squadra di Djordievic avanti di 23 punti al 25esimo e accolta da caroselli della panchina ad un time out per il gioco scintillante messo in mostra, ha commesso un peccato di sufficienza considerando chiusa la pratica nero verde. Gli uomini di Duran privati per infortunio del loro miglior tiratore (Xabi Lopez Arostegui) e con Tomic a 4 falli, debbono essere sembrati ai giovanotti in canotta bianconera una pattuglia sbandata ormai incapace di far male. Invece i Catalani sono voluti uscire dalla Coppa a testa alta e hanno buttato sul parquet tutto ciò di cui erano ancora in possesso.

Quasi sempre in questi casi la squadra che recupera un divario simile e passa in vantaggio si porta a casa la vittoria. Perchè chi viene recuperato solitamente si disunisce e comincia a giocare un basket non congeniale al momento.

La Virtus invece ha dimostrato una grande forza mentale e ha continuato a giocare il proprio basket sfidando, ad esempio, Ferran Bassas a continuare a segnare. Il play spagnolo, non uso a questi bottini, ha commesso un errore di presunzione, anzichè diversificare le soluzioni, ha preteso di cavalcare l’onda favorevole e ha finito per andare fuori giri fallendo le due conclusioni decisive. La Virtus ha ritrovato le mattonelle giuste e, alla fine, è uscita coi due punti.

Domani la squadra di Djordievic sarà tutta da decifrare, quest’anno alla Virtus Segafredo Arena oltre alle 3 big hanno fatto bottino Cremona, Reggio Emilia e Brescia, quindi in linea puramente teorica, la Fortitudo potrebbe avere tutte le carte in regola per portarsi a casa il derby.

Djordievic potrebbe però fare ricorso, più del solito, alla sua lunghissima panchina per compensare la probabile stanchezza di chi ha minutaggi più importanti. La 3A (Abass, Adams, Alibegovic) e Amedeo Tessitori in quattro non restano in campo complessivamente più di 30 minuti di media, qualcuno di loro stasera potrebbe avere l’occasione per mettersi in mostra e aggiungere minuti di qualità alle proprie statistiche.

E’ proprio nei casi di necessità che le squadre lunghe e profonde attingono a piene mani dalla propria panchina per trovare forze fresche e disponibili per ottenere punti preziosi.

In conferenza stampa Luca Dalmonte coach bianco blu ha fatto appello all’orgoglio dei suoi uomini precisando che, anche qualora arrivasse una sconfitta, dovrebbe essere con dignità e dopo avere dato tutto ciò di cui si dispone in termini fisici e morali. Queste parole hanno implicitamente fatto capire che, in questa sfortunata e imprevedibile annata, non sempre questo è successo.

Le dichiarazioni di Djordievic in vista del derby sono improntate tutte a pungolare i suoi a non sottovalutare l’impegno per sè e per i tifosi.

 

(Lucio Bertoncelli)

Lucio Bertoncelli, bolognese di nascita, appartiene a una famiglia che ha fornito alla Virtus Bologna due giocatori: lo zio (Dario) e il cugino da parte di madre Sergio (Gino) Ferriani. Entrambi figuravano nella Virtus dei primi scudetti. Gino Ferriani fu anche una colonna della nazionale e partecipò alle Olimpiadi di Londra 1948 ed Helsinky 1952. Dopo aver indossato la maglia bianco nera delle giovanili a dodici anni, allenatore Gianni Corsolini, Giocatore di serie B a Modena, prestissimo allenatore a Sassuolo, Modena e Carpi. Terminata la carriera di allenatore collaboratore del Resto del Carlino ha seguito le vicende del basket Carpigiano fino all’anno 2000.