VIRTUS SEGAFREDO-MONCADA AGRIGENTO 95-63

PRIMO QUARTO – Ndoja è subito in quintetto, con Spissu, Umeh, Rosselli e Bruttini. E’ l’ex Brescia ad aprire le marcature, e a tentare l’allungo che non riesce, subito arginato da Piazza. Arriva dopo due minuti e mezzo, e al primo tentativo, il primo canestro pesante di Klaudio, che scalda i cuori bianconeri. Vanno Rosselli e Spissu, da tre, per l’allungo (10-6 dopo 4 minuti), ed è ancora il ragazzo di Sassari, con mano ancora calda dopo la grande prova contro Jesi, ad allungare con Bruttini che porta il massimo vantaggio: +7, 14-7 a metà del primo quarto. Agrigento va a mezzo regime dalla lunetta, Rosselli va in gancio sul 16-8. Agrigento chiede spinta a Buford, che la riporta a -3 (16-13) e in pratica dentro la partita. Serve la scossa di Umeh, che arriva a due dalla sirena, ma Agrigento è viva e vede i fanali di coda bianconeri con Piazza che riaggancia sul 19-17. Va Michelori a buttare dentro un rimbalzo prezioso in attacco, e Spizzichini chiude con la tripla del 24-17.

SECONDO QUARTO – La seconda decade parte con una sagra al “corri e tira”, ma la mira è deficitaria da entrambe le parti, e al primo timeout chiamato da Ramagli dopo tre minuti è entrato solo un tiro di Ryan Bucci per Agrigento (24-19). Penna e Oxilia a far legna per dare fiato a Umeh e Ndoja, mentre Rosselli continua a macinare gioco e idee. E’ Penna a infilare la tripla del nuovo massimo vantaggio (29-20), ma la Moncada è tutt’altro che spenta. Ricostruisce con pazienza, va dentro con Bell e un minuto più tardi con Ferraro da tre, riportandosi a distanza di controllo (29-25). Agrigento si affida a Buford, Spissu e poi Bruttini lo arginano e a due minuti la distanza tra Virtus e Fortitudo (quella siciliana) è la stessa, 33-29. C’è di nuovo Ndoja sul parquet, e si sente: mette muscoli sotto canestro e porta punti preziosi. L’ennesima fiammata di Spissu rilancia la Segafredo, e Bruttini mette in un amen il canestro del massimo vantaggio. E’ di nuovo in fuga, Bologna: 40-29 a un minuto dalla pausa lunga, dopo un’altra folata di vento alle spalle. Ciani chiama un timeout salvifico, se è vero che da lì, in un minuto, Agrigento piazza un 0-5 dopo un antisportivo fischiato a Ndoja: Piazza, Buford e Zugno permettono alla Moncada di andare all’intervallo con tutte le speranze ancora vive.

TERZO QUARTO – Riparte Spissu, con un Bruttini che fa in attacco (doppia cifra al rientro dal the) e in difesa. Si infiamma in un amen Umeh, che trova tiri pesanti insieme al sassarese che è ancora in ritmo campionato, mentre di là è il bolognese di scuola Fortitudo Piazza a cercare di mantenere in corsa Agrigento. La Virtus va, ancora Umeh e Spissu fanno centro da lontano, con papà Rosselli dà punti preziosi e solidità in difesa. Arriva il +16 (64-48) a due minuti dalla sirena. Ma non è finita perché l’uomo di Houston si fa sentenza, diventa incontenibile. La coppia magica ne ha mssi 33 alla mezz’ora e il vantaggio è di 18 lunghezze, 69-51.

ULTIMO QUARTO – Tocca a Spizzichini. L’ex bimbo prodigio della “cantera” bianconera parte in quarta, mette i primi 5 punti dell’ultimo quarto, e baby Oxilia gli va dietro con altri quattro. Agrigento, di là, sono del solito Buford, ma il divario si è fatto notevole (80-53). Se anche capitan Michelori si mette a tirare dalla distanza (ancora da due, ma quasi pesante) diventa dura per la truppa di Ciani azzardare un recupero. Dopo quattro minuti il parziale è 11-2, alla festa delle triple si iscrive anche Tommy Oxilia e Spissu va verso la ventina. Insomma, si va verso la sfida con Trieste, mettendo in panca a prender fiato i vecchi fusti che fin qui, in campionato, hanno speso energie a profusione. E anche Ndoja, che fosse per lui in quanto a voglia di stare sul parquet sembra un ragazzino.