ALMA TRIESTE-VIRTUS SEGAFREDO 74-86

PRIMO QUARTO – Ramagli parte con Oxilia in quintetto da “quattro”, a controllare Parks.Gli altri sono gli stessi di ieri: Spissu-Umeh e Rosselli, con Bruttini da centro. La coppia Green-Parks attacca subito il canestro di Bologna, e produce un 5-0 che Rosselli subito argina con la prima tripla e i primi cinque punti filati della truppa di Ramagli: 6-5 per Trieste dopo tre minuti. L’Alma veleggia sulle ali della coppia Usa, 8 Green e 4 Parks a metà del primo quarto, quando Trieste va sul 12-7. Lì arriva la soprpresa più gradita: Kenny Lawson in mischia, e primi due punti per il lungo di Oceanside a stretto giro di posta. Bossi infila la prima tripla “made in Italy” per Trieste, e gli risponde Kenny dalla distanza con una voglia di esserci che contagia la truppa. Con lui, Bologna aggancia i fuggitivi, 15-14 a tre dalla sirena. Rosselli è il tuttofare di sempre, 9 punti per il sorpasso e il primo vantaggio Segafredo, e un lavoro maiuscolo sotto le plance. Dentro capitan Michelori, che provoca un 2+1 di Green e si fa perdonare coi primi due punti, per il 18 pari. Green è difficile da contenere, ma Lawson dall’altra parte è una buona notizia da raccontare. Si viaggia in equilibrio, 20 pari alla prima sirena.

SECONDO QUARTO – Marco Spissu, eroe della prima giornata contro Agrigento, apre le danze nel secondo quarto, tripla e due su due dalla lunetta, un 5-0 che porta Bologna sul 22-25. Se è un tentativo di fuga, Green tiene agganciata l’Alma, con la tripla che porta il suo bottino personale a 16, e indica la strada a Da Ros che ancora dalla distanza riporta avanti Trieste (28-25). Rosselli si esibisce nel gancio-cielo, ma Da Ros tiene accesa la sacra fiamma. Il pompiere è Lawson, che a tripla risponde con tripla, per l’ennesimo pari (30-30), e sull’azione successiva ratifica il ritorno, ancora da tre: 30-33 Bologna, sei da giocare prima dell’intervallo. Per far rifiatare il californiano c’è Klaudio Ndoja, e pensare a una Virtus finalmente completa (aspettando bimbo Pajola, sulla via del recupero) fa bene al cuore. Si procede in equilibrio, Paolo Conte direbbe che questo è un mondo adulto, si centra il bersaglio, e talvolta si sbaglia, da professionisti. Stavolta è Spizzichini a replicare alla tripla di Parks, ma il succo resta lo stesso: 36-36, con quattro ancora da giocare. Dalla lunetta, Bologna rimette avanti la testa, e in azione Spissu risponde a Da Ros per tener vivo il vantaggio (40-42 a un minuto). Appena dopo, il sassarese perde palla e Green ne approfitta, ma ecco Guido Rosselli a rimettere le cose a posto: canestro e fallo subito, Bologna a +3 (42-45). L’equilibrio è la regola, e allora tocca a Baldasso la tripla del pareggio. Spissu prova a girare la boa avanti, ma fa uno su due dalla lunetta e l’alley-oop di Green (che scrive 24 a metà corsa), dà il primato della pausa lunga a Trieste: 47-46.

TERZO QUARTO – Baldasso riparte da dove aveva chiuso il primo tempo, e fa male davvero: due triple in fila fanno scappare l’Alma (53-47), ed è un allungo importante, in parte vanificato da un tentativo azzardato di Da Ros, che permette a Rosselli, in penetrazione, di accorciare le distanze (55-51 Trieste al 24’). Ancora Guido spegne la fuga, ma Baldasso è fiamma viva e mette la terza tripla personale nel quarto (la quarta di tutta la partita, fin qui). Il vantaggio dell’Alma (58-53) porta indelebile la sua firma. Tocca a Umeh mettere la pezza, e a Ndoja riportare avanti la Segafredo: 58-59, “e siamo ancora qua”. Ma è il luna park delle triple, adesso, e ci si iscrive anche Green (61-59), che poi sulla persa di Umeh dà ancora spettacolo facendo, davvero, l’americano, e poi si ripete sull’errore di Penna e aggiunge il bolide della staffa. Il +9 di Trieste, 68-59 due inuti prima della mezz’ora, è roba sua. Quando la Virtus è all’angolo, chi arriva a trascinarla fuori? Guido Rosselli, naturalmente: la sua tripla è respiro e speranza, manda alla truppa di Dalmasson un messaggio fermo posta: ci siamo ancora, se la volete guadagnatevela.

ULTIMO QUARTO – Nota a margine, all’inizio dell’ultima volata: Green ha segnato 34 punti, la metà esatta del bottino di Trieste. Ma la Segafredo è ancora lì: lo fa sapere Lawson, con la tripla del -2 (69-67 Alma). E’ Spissu, in contropiede, a firmare l’ennesimo pari (69-69) di una sfida che più “a viso aperto” di così, non si può. E ancora Lawson è implacabile dalla distanza. Virtus ancora avanti, 69-72, e la sfida si fa accesissima. Green si avvicina a quota 40, ma Lawson è in trance agonistica, e le cose migliori le fa lontano dal canestro. Altra tripla, e sono sei su sette tentativi. Bologna decolla, 71-75 a metà dell’ultimo quarto. Lawson è una sentenza, tira come la più cristallina delle guardie, mette la settima tripla e Bologna allarga il divario (71-78). Umeh e Spissu riformano la coppia-spettacolo, in contropiede strappano ovazioni e chiudono un parzialone di 23-2 per la Virtus, che dà il massimo vantaggio, 71-84, a tre minuti dalla fine. Trieste è tramortita, prova a rimettersi in carreggiata. Ma l’ult’mo applauso lungo è per Ndoja, che a un minuto e mezzo la chiude definitivamente. Insieme a Bruttini, che dietro non lascia più spazio a nessuno.

(Foto Virtus)