PROGER CHIETI- FORTITUDO KONTATTO 71-75 (Parz: 17-25; 33-36; 51-55; 71-75)

PROGER CHIETI: Sergio 5, Mortellaro 6, Clemente, Davis 16, Golden 28, Venucci, Piccoli 8, Ippolito, Allegretti 4, Zucca, Piazza 4. All. Galli

FORTITUDO KONTATTO: Knox 18, Torricelli, Costanzelli, Candi 9, Gandini 3, Errera, Campogrande 6, Roberts 24, Montano 10, Raucci 5. All. Boniciolli

Poteva essere un due novembre, tra polemiche sulla maglia (vedi striscione Fossa), dirigenti daspati e guai in infermeria. Finisce con una vittoria che è tutta figlia, come diceva Boniciolli nel pregara, della serietà della truppa. Che riesce a compattarsi negli uomini che ha, e che batte Chieti nella prima trasferta del campionato senza tre uomini (Ruzzier, Italiano, e l’enfant du pays Mancinelli, premiato) e dopo aver rischiato il tracollo nel secondo tempo. Eppure, saranno stati anche sette, ma ci hanno dato per quattordici: sarà autunno, ma qui si è trattata di una rondine. Poi, vedremo di che primavera parleremo.

Si parte subito in stile anni 80, ovvero palla agli americani e pedalare: quelli bolognesi vanno più forte di quelli casalinghi, e grazie al fatto che dietro Raucci riesca a tamponare un po’ ovunque – e il non secondario discorso del tirare e fare sempre canestro – ecco condito il parziale, 19-9. Che regge anche quando da 3 si inizia a far male ai ferri, perché i secondi possessi sono solo fortitudini, e quindi 25-17 al 10’.

Bologna cerca di continuare nello stesso modo, ma la faccenda diventa meno facile perché dall’altra parte si sveglia Golden, guardia da 8 filati per il pareggio (27 pari). Boniciolli cambia quelli che ha, continua a trovare faville da Roberts (suo il contro parziale di 6-0) e deve cercare minuti dagli infanti Torricelli e Costanzelli. Chieti sembra più che altro traccheggiare, non attacca e non collassa, resta in zona, sbaglia il pareggio allo scadere, e al 20’ si viaggia sul 36-33 bolognese.

Roberts quando non segna smazzola assist a chi ha voglia di far canestro, ma dall’altra parte la difesa non riesce a sbranare come dovrebbe, per cui alla fine Chieti sorpassa e fa 47-44. Serve disperatamente trovare qualcuno che aiuti i due mori, la risposta arriva da un sinusoidale Montano, e in un modo o nell’altro si torna avanti, fino al 55-51 del 30’.

Ci sono i gol di Gandini e Raucci, ma soprattutto il risveglio di Candi, che è ossigeno proprio nel momento in cui Chieti, di riffa o di raffa, era tornata a far pari a quota 61. C’è il play, c’è sempre Roberts, e una qualche operazione difensiva laddove in attacco non tutto funziona per il verso giusto. Ma è poco da lamentarsi, perché oggi poteva davvero andare peggio.

Boniciolli – Non esiste squadra che attacca senza difendere e viceversa, noi oggi siamo stati una squadra bilanciata contro una avversaria coraggiosa e che ha puntato sui giovani. Qui vinceranno in pochi, e per noi è una vittoria che vale doppio. Abbiamo lavorato sempre, anche quando gli altri erano al mare, noi ci stavamo allenando. Questo è un campionato dove molte squadre hanno cambiato roster nelle ultime ore, altre come Treviso hanno lavorato pesante per arrivare bene nel finale: noi abbiamo tenuto lo zoccolo duro della passata stagione e due americani di qualità. Oggi straordinari gli italiani, e poi sono contento che gli americani abbiano fatto la differenza: Bologna è città dal palato fino, c’era diffidenza su Knox, ma ha infilato l’ennesima partita buona. Ruzzier? Detto che parlo di gente che stimo, ci sono però state valutazioni errate dopo le radiografie a Caserta. Ieri ha sentito male in acqua, e si è vista una piccola frattura del perone che dovrebbe ricomporsi in due settimane, ma poi servirà altro tempo e questa per me è una botta tremenda. Lui starà fuori più di un mese e ce lo hanno detto a mercato finito: si allenerà con noi Gianluca Marchetti, idem Nikolic, poi vedremo il da farsi, sperando che almeno Mancinelli e Italiano possano recuperare a breve. Io non sono appassionato del libro Cuore, ma se c’è una vittoria dei giocatori e non dell’allenatore questa è: ce ne mancavano tre, avevamo un 96 e un 97 in quintetto e abbiamo vinto su un campo difficile. E’ grande prova, e dico da una vita che la vittoria è una abitudine. Rispetto all’anno scorso, nei momenti difficili delle partite vedevo facce di chi non sapeva dove andare, ora invece la gente non annovera tra le possibilità quella di poter perdere. Non lo abbiamo guadagnato per grazia ricevuta, ma per il nostro lavoro. Gandini? Straordinario, Quaglia aveva più qualità tecniche ma non riusciva ad esprimerle, lui invece ha messo una tripla quando penso che non tirasse così da sei anni. Peccato mio di non averlo portato in Fortitudo prima.

Mancinelli – Grande emozione tornare qua, avrei voluto giocarla ma sono felice lo stesso che si sia vinto. Ringrazio il pubblico di Chieti che mi ha accolto alla grande e spero faccia bene. Orgoglioso dei compagni, partita incredibile facendo quello che il coach aveva chiesto: siamo rimasti lì con la testa anche quando Chieti è passata avanti. Vinto su un campo difficile, con grande pubblico, e non al completo: siamo partiti con il piede giusto. Io? Spero di tornare domenica.

(bolognabasket)