Pesaro – Virtus 75-81

1’ QUARTO – Dopo il saluto dell’Adriatic Arena a Mike Silvester, si comincia a ritmi alti, il primo errore di Ndoja viene cancellato da Pietro Aradori che si traveste da play ed é fantastico nel servire due splendidi assist che, Gentile prima e Slaughter poi, convertono in due canestri appoggiati al vetro. Il centro col numero 44 recupera il proprio rimbalzo e si porta a casa il ferro con una bimane tonante, Gentile abusa in post basso della difesa pesarese e il nazionale col 21 si inventa un canestro in acrobazia e la Segafredo fa il primo break (4-12 al 4’). La strapotenza fisica del casertano non é contenibile dagli uomini di Leka che deve ricorrere ad un timeout dopo un gioco da 3 punti subito, anche in difesa le mani sono rapide ma Slaughter commette in attacco il secondo personale e quando scende la differenza di intensità si sente. Entra la coppia di stranieri della promozione ma le VuNere si bloccano un po’ in attacco, rimettendo Pesaro in partita, anche dal punto di vista dell’inerzia, per un paio di rimbalzi concessi (12-15 al 8’). Gentile sfrutta un’ingenuitá dei biancorossi, realizzando il touchdown sul lancio tutto campo del capitano Guido Rosselli, alla prima palla toccata, Lawson si fa valere sotto le plance e converte quattro liberi preziosi ed é ancora il numero 14 a non cedere di un millimetro e recuperare un pallone ad Omogbo che esalta tutto il popolo bianconero. La VL non molla e si rifá sotto, coach Ramagli schiera Pajola per l’ultima azione ma il gioco si rompe e Lawson regala due liberi a Ceron che lasciano il match il grande equilibrio.2’ QUARTO – La tripla di Monaldi regala il primo vantaggio ai padroni di casa, la tripla di Umeh é l’immediato controsorpasso, il numero 3 riesce anche a battere la sirena dei 24” servito da un assist in caduta di Pajola, che evoluisce da playmaker. Il ritorno di Marcus Slaughter si sente, la difesa stringe un giro di vite, Ceron colpisce dalla distanza ma é il “Cinno” con la faccia tosta a smorzare l’entusiasmo della Adriatic Arena con un bel jumper. Omogbo cancella un layup di Lafayette, ma il rientro sul parquet di Gentile da sostanza a rimbalzo e in difesa, anche se le mani sono fredde per ambo le compagini (26-31 al 15’). La Segafredo Bologna soffre un pò l’agilitá di Monaldi e l’esplosivitá di Omogbo, ma quando lo scugnizzo é in partita non ce ne é per nessuno, la sua entrata da running-Back é il preludio per la tripla di Aradori, celebrata a braccia alzate ben prima che entrasse nel ferro. Slaughter é una belva nel pitturato, concede seconde chance ai compagni ma coach Ramagli vuole parlare ai suoi dopo un buco difensivo che porta alla facile affondata di Mika (32-36 al 17’). Il pivot si rifá in post basso, all’uscita dal minuto di sospensione, ma la battaglia dei lunghi é emozionante, Mika ne mette altri due, ma prende quota anche Lafayette, che realizza 5 punti consecutivi per tenere Bologna con un divario di sicurezza. Gentile e Slaughter sono le chiavi di un’altra palla recuperata e la loro soddisfazione reciproca é palese, Oliver Lafayette in ritmo é una gioia per gli occhi e per i compagni e sull’assist al 44 che appoggia al vetro, Pesaro viene ricacciata indietro a -8 prima della pausa

3’ QUARTO – Stesso quintetto dell’inizio per la Segafredo che trova il fondo della retina con Gentile, Little pesca il jolly con un gioco da 3 punti, che non é nulla in confronto al gioco da 4 punti messo a segno dall’eroe mascherato, Klaudio Ndoja. Il ritmo é scoppiettante e le squadre sono rientrate con le mani caldissime, Monaldi e Lafayette si scambiano cortesie dalla lunga e sembra che nessuno possa sbagliare nei primi due minuti. La difesa copre male Ceron che segna il siluro che fa infuriare lo staff tecnico, il piano partita é sfruttare il post basso per poi liberare spazi da fuori e Ndoja ne mette altri due in entrata. Mika é preciso e con Little tiene i suoi in linea di galleggiamento (49-56 al 24’), mentre la Virtus fallisce qualche conclusione di troppo. Due liberi di Monaldi rosicchiano ancora il margine, ci pensa Pietro Aradori a rimettere in carreggiata i suoi con un’azione personale insistita. Omogbo viene aiutato dagli dei del basket per un long-2 contestato al meglio da Gentile che si rifâ nell’azione successiva, mentre per Ramagli Pajola é ufficialmente il vice-Lafayette, stante l’assenza di Stefano Gentile. Qualche errore al tiro e un paio di lapsus difensivi fanno rientrare Pesaro e i suoi fan in partita (56-60 al 28’), diventa cosí fondamentale un recupero di Gentile nella metá campo biancorossa nel momento di difficoltà emiliana, che lo stesso campione campano capitalizza pochi secondi dopo con una tripla che si possono permettere di realizzare in pochi, in completa autogestione. Lawson si invola in contropiede dopo un altro recupero e, freddamente, sigla due liberi pesanti ma la VL non cede un centimetro e l’ultimo quarto é tutto da giocare.

4’ QUARTO – Little recupera un suo errore e serve Bertone che libero da oltre l’arco non sbaglia, facendo incendiare il palazzo, Gentile é leader e s prende le responsabilità, canestro di alto coefficiente di difficoltà nel momento più complicato. Poi il palcoscenico lo prende Guido Rosselli, che recupera un pallone di peso specifico altissimo e, da sotto, mette a tabellone un gioco da 3 punti che é puro ossigeno per i colori bianconeri. Slaughter, appena rientrato, fa sentire il suo corpaccione sotto le plance e ne mette due, Ale Gentile recupera poco dopo un pallone che converte in due schiacciati con tutta la voglia di riscatto del mondo, che portano all’immediato timeout di Leka (64-72 al 33’). Mika trova una carambola fortunosa e il fallo in attacco di Umeh che portano al facile canestro di Bertone rendono il match ancora incertissimo. La Segafredo non perde il controllo e un buon giro di palla senza perdere la calma porta Lafayette a realizzare con una lacrima da centro area, il fallo antisportivo su Umeh lanciato in contropiede regala inerzia a Bologna, che stringe le maglie anche in difesa. Gentile stoppa Little che si vendica con una tripla dall’angolo, la gara diventa una battaglia intensissima, Mika é in serata di grazia e costringe Ramagli a fermare le operazioni (73-75 al 37’). Lafayette diventa primo attore: sbaglia il tiro al termine di un brutto gioco, ma recupera un rimbalzo cruciale che porta al canestro in corsa appoggiato al plexyglass di Gentile, poi non sazio trova anche lo sfondamento da Omogbo. Gli arbitri fischiano il quinto fallo a Slaughter che non é d’accordo per dirla con un eufemismo, Ceron mette due liberi e Aradori sbaglia un jumper a un giro di lancette dalla sirena finale. Lo stesso bresciano difende ottimamente e in coppia con Lafayette strappa letteralmente la palla a Little e poi segna il canestro decisivo dall’altra parte. Timeout disperato per Pesaro, al rientro sul parquet Aradori recupera palla e sigilla la vittoria.