Diciannove punti in otto partite con Pioli, Icardi che continua a macinare record e il terzo posto in campionato non è più un miraggio. Questa Inter non ha nulla da spartire con quella di inizio stagione, il cambio in panchina è stato balsamico e la quinta vittoria consecutiva, ottenuta ieri sera, non fa altro che certificare la consapevolezza della propria forza per un organico con pochi punti deboli, e che ora gioca con assoluta intensità. La nostra prima trasferta di Tim Cup ci mette di fronte quindi una delle formazioni più in forma del momento, con l’impressione che stiano diventando finalmente un collettivo e non più una serie di grandi giocatori presi singolarmente ma non troppo amalgamati.
Tra gli indubbi meriti di Pioli c’è l’allargamento delle rotazioni e la capacità di sfruttare al meglio l’impetuoso ventaglio di soluzioni offensive di cui dispongono i nerazzurri, con un potente 4-2-3-1. Due ali come Candreva e Perisic garantiscono la creazione di tante potenziali palle-gol – solo ieri col Chievo, 58 cross in 90′ -, per le quali un mostro d’area di rigore come Icardi (62 gol in 111 presenze con l’Inter!) è assolutamente tagliato. Ma non solo lui: lo stesso esterno croato è specialista nello scardinare nei minuti finali le gare chiuse (quinta rete negli ultimi 15′, ha fruttato 9 punti così), Eder ha le caratteristiche perfette per spaccare le partite in corso d’opera, il pressing alto di Gagliardini e del rinato Kondogbia è ciò che sta permettendo all’Inter di costruire la propria superiorità fin dagli avvii. E a metà campo ci sono adesso 5 potenziali titolari di grandissimo spessore, fra cui Banega, un altro che rende di più quando parte dalla panchina e Brozovic, che non va mai messo in condizione di concludere dalla distanza.
Di contro, la vulnerabilità difensiva è un fatto ancora non pienamente risolto: qualche partenza ad handicap di troppo (5 gol presi nei primi quarti d’ora) continua a preoccupare Pioli, alle prese con le amnesie degli altalenanti Murillo e D’Ambrosio, e con alcuni errori per troppa presunta sicurezza di Ansaldi, elemento di bello stile e buona qualità dal quale spesso parte la manovra. Sempre granitico il ruvido Miranda, ottavo giocatore più falloso del campionato, fra i migliori per capacità di recuperare palloni, la certezza resta Handanovic, sebbene nei primi mesi di questa stagione si sia concesso qualche pausa di troppo.