Da oggi la redazione di Sport Press si arricchisce di un ulteriore importante tassello: benvenuto a Franco Vannini che seguirà le vicende della Virtus

J.L. BOURG EN BRESSE

Una delle prossime tre avversarie in Coppa

 

Son certo che nessuno conoscesse la squadra dal nome curioso “Gioventù Laica di Bourg en Bresse” prima di vederla nell’elenco dei team impegnati quest’anno in EuroCup.

Così come son certo che ben pochi di voi sia mai stato nella bella cittadina (40 mila abitanti) della regione Rodano-Alpi, a due passi da Macon e dai rigogliosi vigneti della Borgogna.

Sarebbe stata una ottima occasione per una trasferta eno gastronomica ma il 20 gennaio le frontiere saranno purtroppo ancora chiuse.

Il JL Bourg Basket ha fatto il suo debutto internazionale in questa stagione dopo che da sole tre stagioni è tornata in Pro A . E grazie al 5° posto dello scorso anno si è conquistato il diritto di partecipare all’EuroCup.

Questi neofiti si son già fatti onore entrando nelle Top16 come terzi nel Girone che annoverava Kazan, Badalona, Partizan e Venezia, quindi da veri sfavoriti.

Ed anche nel ProA sono al momento in 4° posizione con bilancio di 5-2, in compagnia di Monaco, Boulogne e dell’ASVEL di Parker.

Il campo da gioco è il modernissimo ma minuscolo Arena EKINOX  con soli 3,548 posti.

STORIA

Il club fu fondato nel 1910 ma la sezione di basket iniziò solo nel 1947 e raggiunse il livello d’élite solo nel 2000 vincendo il titolo di seconda divisione. Poi Bourg è rimasto in prima divisione per sette stagioni e dopo un su e giù la nuova promozione e l’accesso ai play off nazionali dell’anno scorso, con un record di 16-9 e un quinto posto in classifica finchè  il Covid-19 ha causato la fine della stagione.

ROSTER

Bourg ora ha allestito un roster ben strutturato che può dimostrare le sue potenzialità sulla scena europea.

L’allena dal 2016 Savo Vučević, franco-monténégrino da 30 anni attivo quasi solo in Francia, anche con un biennio a Monaco.

Il quintetto è alto, con il pivot sloveno Omic 2,16 cm. , già visto a Milano con esito insoddisfacente. Arrivato quest’anno in coppa realizza 9,7 punti e cattura 7,3 rimbalzi in 26 minuti di media.

Come ala alta l’USA Peacock, grosso ed aggressivo, a Bourg sino dalla serie cadetta, dal 2015, viene utilizzato 24 minuti  nei quali realizza 13,6 punti col 54% da tre.

Come ala piccola il serbo Andusic, già visto 23enne nel campionato 2014\15 della Virtus di Okaro White , Ray e Gaddy per solo una decina di partite. Ora è un giocatore maturo, è il leader della squadra ed il top scorer con 17,4 punti col 54% da tre e 4,4 rimbalzi.  

Dietro giostra l’anziano (36 anni) Zack Wright, USA da tre anni a Bourg, 23 minuti in campo, 12 punti e 4 assist di media, ma tante partite saltate per le condizioni fisiche.

La società è ora alla ricerca di una guardia dopo che ha ieri risolto con Kadeen Allen, ex Arizona con una esperienza di un anno a Boston e due nell’orbita dei Knicks ed ora alla prima esperienza europea.

Si alzano dalla panchina le guardie ali Asceric , 24enne di 202 cm., in campo 18 minuti e 6 punti con buona percentuale da tre, 37%. Ed il canadese Thomas Scrubb , guardia ala già visto dal 2015 al 2017 ad Avellino e Varese, che in 25 minuti realizza circa 10 punti col 47% da tre e cattura 4,6 rimbalzi.

Al centro 16 minuti sono concessi a Pierre Pelos, robusto francese di 205 cm. che contribuisce con 6,6 punti e 3 rimbalzi.

Sinora i bianco rossi han segnato una media di 81 punti subendone 77,7 , contro gli 86,1 ed i 74,5 della Virtus.

Dai falli commessi emerge la non eccessiva aggressività, infatti sono a 17,5 contro i 22,6 fischiati alle vu nere. Le percentuali di tiro ed i rimbalzi sono in leggero favore della Virtus, mentre negli assist e nei steals la differenza a nostro favore è netta.

LA CITTA’

Conobbi Bourg quando mi ci fermai, venendo da Ginevra, con l’intento di trovare una base per visitare Macon e la Borgogna.

Mi ci fermai incuriosito per la fama del galletto che in tutti gli incontri internazionali i francesi liberano in campo .

Che mi dissero essere  il famoso “pollo di Bourg en Bresse” , simboleggiante la Francia per via dei colori, cresta rossa, penne bianche e zampe curiosamente blu, e che i francesi sostengono essere il miglior pollo al mondo.

Quindi dato che il cibo è parte fondamentale del viaggio mi fermai anche per assaggiare il pollo, in verità ottimo se cucinato nella ricetta burgien, con crema fresca , vino bianco e funghi. E rimasi un po’ deluso quando mi dissero che pare fossero stati i Romani a portarlo in Francia.

Bourg è una cittadina ben vivibile, medievale, con l’impronta della Casa Savoia che la governò dal 1250 per quasi 500 anni ed infatti la principale attrazione della città, la Chiesa di Brou, fu costruita in stile gotico fiammeggiante nel 1500 proprio dalla regina di Savoia, Margherita d’Austria..

Ed il centro storico è dominato dalla verticale cattedrale di Notre-Dame, una bella chiesa gotica risalente anch’essa all’inizio del Cinquecento, anch’essa savoiarda.

Tipiche sono anche le case a sbalzo con, sulla facciata, una rete di assi di legno chiodate che un tempo fissavano l’intonaco di calce.

 

VITTO E ALLOGGIO

Augurando di poter tornarvi in tempi migliori come alloggio consiglio per esperienza diretta l’Hotel de France, facente parte di una catena internazionale, situato in pieno centro con facile parcheggio nella piazza antistante. I prezzi sono abbordabili, circa 100€. a notte.

Ma in città si trovano anche prezzi sui 60 €. Mentre purtroppo non mi risulta vi siano hotel a meno di 1.500\2.000 m. dall’Arena.

Dove mangiare? Personalmente mi trovai bene alla Brasserie Le Francais, tipica brasserie in centro arredato con stile classico, in un ampia sala con stucchi e quadri. Quando andai io era strapieno di clienti locali, un buon segno. Buono il pollo alla crema, ma anche, per la gioia delle signore, lumache e rane fritte. Prezzi nella norma.

Locale meno impegnativo, Le Bressan, a gestione familiare, perfetto per chi voglia gustare la saporita cucina tradizionale evitando i piatti miseri della novelle cousine, il tutto a prezzi ottimi.

NB) da evitare il ristorante nell’Hotel de France. Lì il pollo che cucinano sei tu.

(Franco Vannini)