Una nuova figura, un nuovo tassello, entra a far parte della società New Flying Balls: Flavio Coronelli. Sarà lui il nuovo General Manager della società ozzanese presieduta da Paolo Cuzzani.

Per tantissimi anni protagonista su diversi parquet dell’Emilia Romagna (da quasi giocatore del Gira Ozzano al Castiglione Murri, fino a San Lazzaro e Castel Maggiore) e con diversi incarichi fuori dal campo non appena appese le scarpe al chiodo (anche in Virtus), Coronelli entra a far parte a tuttotondo della “famiglia” Flying in un ruolo importante che, come detto, mancava, sia per la società ,sia per la squadra, sia per tutti gli sponsor delle Palle Volanti.

Ma conosciamo meglio Flavio Coronelli, detto “Big”.

Flavio, innanzitutto, anno di nascita? “Meglio non parlarne! Quando i Flying mi hanno contattato sono arrivato al palazzetto con la speranza di entrare nello spogliatoio con il borsone, invece mi hanno portato in ufficio!”

Veniamo al tuo curriculum; raccontaci la tua esperienza sui campi di basket: “La prima esperienza “seria” da giocatore è stata con il Castiglione Murri targato Ceam, facevamo la “vecchia” C1 e giocavamo al Paladozza (anche se allora non si chiamava ancora così). Ero uno “sbarbo”, il DS era un certo Luciano Fiordalisi e il mio Playmaker era un certo Marco Sanguettoli!”

Fra l’altro hai trascorso un’intera estate con la canotta del glorioso Gira sulle spalle. “Quell’anno “rischiai” di diventare un giocatore del Gira Ozzano in quanto feci tutta l’estate e il precampionato con il Gira allenato da Stefano Salieri, poi all’ultimo momento saltò tutto e andai al Castiglione”.

E sempre in quel periodo eri seguito da un “personaggio” che oggi ritrovi ad Ozzano. “Era un periodo in cui il mio “Tutor” era un certo Andrea Tattini, grandissimo riferimento per l’ambiente bolognese oltre che grande personaggio. Il suo mitico “Bar Azzurro” era punto di ritrovo per un sacco di gente. Il Tatto mi portava ai tornei estivi più importanti (allora oltre ai Giardini c’era anche altro..) e mi dava le dritte giuste per muovere i primi passi nell’ambiente”.

Il tuo TOP in carriera però è arrivato subito dopo a San Lazzaro. “Si, la parte più “importante” della mia carriera da cestita, sia dal punto di vista tecnico che, soprattutto dal punto di vista umano: una decina d’anni nella MotoMalaguti San Lazzaro con un gruppo “storico” capitanato come coach da Ettore Mannucci. Dopo aver vinto diversi campionati, ci siamo “stabilizzati” in serie B, con anche una finale di campionato persa in casa alla bella con Ravenna.”

Poi l’avventura a Castel Maggiore. “Lasciato San Lazzaro, sono andato a giocare nelle “minors” terminando a CastelMaggiore, dove dopo l’ultimo anno giocato ho cominciato a fare il General Manager di quella società, ruolo che ho praticamente sempre ricoperto nella mia esperienza da Dirigente di società sportive.

E da GM non c’è stato solo Castel Maggiore. “Sono stato diversi anni con la Salus (se non ricordo male, sempre in serie C), interrotti per un anno dall’esperienza di Virtus 1934, in quanto il presidente della Salus Arletti era stato chiamato ad occuparsi della Virtus 1934 e pensò bene di chiamarmi per dare una mano come GM. A cavallo tra l’esperienza da giocatore e quella da Dirigente ho ricoperto per una quindicina d’anni il ruolo di responsabile del servizio statistico per la Virtus Bologna. Ho terminato la mia esperienza da Dirigente, l’anno che la Salus era “migrata” ad Anzola, e quindi, causa concomitanza di un nuovo lavoro in toscana e la nascita di due bimbi, o pensato bene di “dargliela su”.

Dopo qualche anno, ora torni a masticare pallacanestro ad Ozzano. Da ozzanese, visto che risiedi qui. Conosci già l’ambiente Flying? Come l’hai trovato? “L’ambiente lo conosco da “esterno”, ma abitando a Ozzano già da diversi anni, avendo un figlio che gioca nei piccoli Flying e, soprattutto, diversi amici che ne fanno parte, qualcosa ho percepito: l’impressione è quella di un ambiente sano e ben organizzato, con tanto entusiasmo e voglia di stare insieme a fare una cosa per la quale si ha una grande passione! “

Vedendo il continuo crescere della società e il seguito che hanno i Flying si direbbe che la tua impressione è assolutamente giusta. “Credo che questa realtà abbia una grande risorsa (fra le tante) da coccolare e coltivare: il seguito e la passione di tante persone. A questo livello è cosa rara, e credo sia una spinta non da poco a fare bene per tutte le componenti di questa società, dal Presidente e tutti i giocatori.”

Quale contributo pensi di portare alla causa New Flying Balls? “Mi hanno coinvolto pensando che l’esperienza e l’entusiasmo che ho per questo sport, possano essere un ulteriore contributo alla crescita e al consolidamento di questa importante realtà, quindi questo è quello che voglio provare a fare. Spero di aiutare la società ad raggiungere gli obiettivi che si è prefissata e che merita mettendomi a disposizione per quel che posso, entrando in punta di piedi e sperando di poter diventare un riferimento ed un aiuto in aggiunta a quelli che ci sono già.”

Infine, tornando al passato, che ricordi hai della pallacanestro Made in Ozz? “Per me è sempre stato un avversario che ho sempre ammirato (e spesso battuto!) proprio per le ragioni di cui sopra: grande seguito, grande entusiasmo e organizzazione; poi venendo ad abitare ad Ozzano e frequentando le palestre e incontrando vecchi amici, l’avvicinamento è stato praticamente naturale.”