I guerrieri accedono alla semifinale come la scorsa stagione, quando poi il progetto di rientrare in I° Divisione si arenò contro gli Hogs.

Il giorno dopo quella sconfitta è ripartito un nuovo programma che avrebbe dovuto coinvolgere dal coaching staff al parco atleti, compresa la stessa società bolognese.

Piano piano, ma con grande determinazione, ognuno si è stretto attorno al nuovo progetto.

I giocatori, che come spesso avviene sono i migliori ambasciatori delle sensazioni dei singoli team, hanno iniziato a proporre idee operative in grado di coinvolgere gli interessi di molti di loro già a partire da settembre; il coaching staff ha immediatamente individuato i punti di forza e quelli sui quali poter intervenire, mentre i dirigenti si sono confrontati con i principali sponsor per definire una nuova linea di intervento economico. Il grande staff operativo era già pronto a ripartire con rinnovato entusiasmo.

Da allora sono passati nove mesi e sabato sera si sono chiaramente visti gli effetti di questo lavoro.

I Blue hanno piegato un avversario arrivato a Bologna non certo come vittima sacrificale. Al contrario, dopo l’effervescente wild card contro gli Skorpians Varese, le vipere, cariche come non mai, avrebbero potuto significare un ostacolo durissimo per i padroni di casa.

Ma il campo ha decretato che gli imminenti programmi futuri delle due società giravano su diversi binari; quello modenese forse già appagato dell’ottimo risultato raggiunto fino ad ora, mentre quello bolognese soltanto all’inizio di un percorso la cui fine è chiarissima ma ancora lontana.

Ne è scaturita una partita piacevole che ha visto un disequilibrio nel risultato tra due formazioni che hanno comunque mantenuto perfettamento il campo.

47 a 0 alla fine lo score con già 40 punti di differenza a metà, dopo una partenza guerriera di grande effetto ed efficacia.

Non ci sono più parole per esprimere la forza dirompente di una difesa che sta determinando sempre di più le sorti degli incontri dei Warriors. A ciò si aggiunge un offense, magistralmente diretto dal primo e dal secondo q.b. che si sono alternati sul terreno, che ha trovato diverse soluzioni per entrare nella end zone avversaria. Forte anche la crescita della squadre speciali in grado di concedere ottime situazioni di campo per le ripartenze dei propri reparti.

E poi, l’intera serata è stata permeata dal ricordo di Jordan Scott.

La tribuna, piena come ai tempi della I° divisione, proprio quando Jordan seminava panico nelle difese avversarie, è stata uno spettatore previligato. Tanti ex compagni di squadra, oggi distribuiti in altre realtà, sono tornati all’Alfheim Field per stringersi in un immenso abbraccio simbolico alla famigla di “Giordano” alla quale verrà recapitata la mitica maglia con il numero 32 ed il suo nome direttamente a Washington da un ex compagno negli anni 2011/2013.

Infine una semplice ma spettacolare entrata in campo dei guerrieri di oggi sulle note dei Pink Floyd ha fatto lacrimare tantissimi occhi, anche di chi non ha avuto il privilegio di conoscere questo ragazzo. Un enorme applauso della tribuna e delle due squadre in campo ha salutato Jordan per l’ultima volta.

E sabato prossimo, 23 giugno, sempre in serale alle ore 21, i Warriors saranno nuovamente in campo contro la vincente dell’altro quarto di finale tra i Blue Storms di Busto Arsizio e i Deamons di Cernusco (oggi alle ore 18). Comunque finisca questo incontro, si ripeterà, per l’ennesima volta, una sfida tra Bologna e Milano che nel football americano si ripete da decenni e concorre a mantenere alto il livello di questa disciplina. L’altra semifinale si disputerà a Padona tra i locali Saints ed i Pretoriani Roma.

Ancora un grazie a tutti; a quelli che erano fisicamente presenti e a quelli, in tanti, collegati tramite la radiocronaca di Radio Bologna Uno, già pronta anche per sabato prossimo.

Bologna ha risposto alla grande alla “chiamata alle armi” dei Warriors, confermando il suo spirito guerriero alla grandissima.