PROGER CHIETI-VIRTUS SEGAFREDO 64-69

PRIMO QUARTO – Senza Lawson, Pajola e Ndoja, rimasti a Bologna per proseguire le terapie di recupero, Ramagli butta nei cinque (in maglia bianca, al PalaTricalle, perché stasera i “neri” sono i padroni di casa) Spizzichini, con Rosselli e Bruttini – “cinque” anomalo – a riempire il reparto lunghi. Il tempo di prendere le misure e alla prima tripla tentata Umeh azzecca il colpo e mette il primo vantaggio di Bologna. Difese solide, rimi alti, quintetto basso per Ramagli, difficoltà oggettive a chiudere la manovra da entrambe le parti. La Virtus, padrona a rimbalzo offensivo, fa centro da lontano anche con Spizzichini, poi tocca a Spissu e Bruttini allungare: 4-10 a metà del quarto, con uno 0-7 parziale che costringe Bertocci. a chiamare il primo timeout. Chieti, come si immaginava, è soprattutto Trae Golden, cresce Mortellaro sotto i tabelloni, ma i padroni di casa sono imprecisi e faticano a rientrare in partita. Tocca a Oxilia e Michelori prendere il posto di Spizzichini e di un Bruttini roccioso in difesa, e a tre minuti dalla sirena arriva il massimo vantaggio (6-14, +8 Virtus) proprio con un uno su due del lungo di Milano, che tra l’altro mette fuori giri Mortellaro, costringendolo già al secondo fallo. Insiste Bologna, arriva il +9 (6-15) ancora col capitano in lunetta. E’ lui, in questo momento, a mettere in imbarazzo la Proger, lavorando di mestiere con una vitalità che sbeffeggia le trentanove candeline appena spente. Chieti continua a spadellare, Umeh no: è a quota 8 per il nuovo massimo vantaggio virtussino, 8-19 a meno di un minuto dal primo stop. Tocca a Golden, ancora lui, accorciare le distanze prima della sirena.

SECONDO QUARTO – Piove sul bagnato. Con tre uomini della prima squadra rimasti all’Arcoveggio, prende la via degli spogliatoi anche Michelori, che subito aveva seminato il panico tra i lunghi della Proger, insieme allo staff medico della V. Brutta notizia. Allegretti ne approfitta per riportare vicina la sua truppa, poi Venucci, tiratore pericolosissimo, mette la tripla che riapre in poco tempo la partita (17-19). L’assenza del capitano destabilizza la Virtus, Chieti ritrova coraggio e un parziale, dal rientro, di 9-0 che addirittura la porta al comando (20-19) e costringe al timeout Ramagli. “Le partite non le regala nessuno”, ammonisce il coach ai suoi uomini, cercando di riaccendere la fiamma. Spizzichini mette i primi punti del periodo, ma Decosey e Zucca cercano di far decollare la Proger, che va a +4 (27-23) al quarto d’ora. Spissu ci mette aggressività, Bruttini concretezza (già a sei rimbalzi, una sicurezza anche nei momenti delicati), mentre di là Allegretti continua la sua partita convincente. Umeh si vede negare un layup apparentemente validissimo, ma la serata gira evidentemente male: Michelori è appena rientrato quando Bruttini, fin qui decisivo, cade male cercando di limitare Mortellaro e a sua volta prende la via degli spogliatoi. Ne approfitta il solito Allegretti per tenere a breve distanza Chieti. Se non altro, con due stoppate e un canestro decisivo capitan Michelori mostra di essere di nuovo in partita. Arriva il massimo vantaggio dei padroni di casa, ispirato da Fallucca e Mortellaro, e a un minuto dalla pausa lunga è +6, 33-27. Funziona l’asse Spissu-Michelori, funziona l’incursione di Umeh sull’ultima azione prima della sirena,e in qualche modo questa Virtus bersagliata anche dalla sfortuna tiene la rotta, e il distacco da Chieti a quattro lunghezze (35-31) su cui meditare nell’intervallo.

TERZO QUARTO – Buone notizie al rientro. Ecco Guido Rosselli, con la tripla che apre il terzo quarto e ispira Spissu, che mette la seconda riportando avanti la Virtus (36-37). Anche Spizzichini prende la sua fetta di malasorte, travolto da Golden deve andare in panca a rifiatare, con un dolore asfissiante alla parte destra del collo. C’è tanto da fare, stasera, per il dottor Amato, ma la Virtus combatte e un Umeh chirurgico tiene avanti Bologna. Allegretti è la controparte, e fa un male dannato con due triple che ributtano avanti Chieti (46-41). Per lui, siamo già a quota 17. Agli acciaccati in panchina si aggiunge Spissu, richiamato al terzo fallo personale. Bartocci sprona i suoi, sente una Virtus più debole (e soprattutto malandata) e chiede il contributo dei suoi Usa. Decosey e Golden rispondono, e arriva il massimo vantaggio Proger (50-41) mentre Spizzichini è sdraiato a terra e ha bisogno dell’attenzione del medico. Umeh è quello che sta meglio, e prova a farlo capire: sale a quota 16 e tenta di tenere in scia la sua truppa. Prova Spissu dalla distanza, ma è serata grigia (fin qui 4/16), allora tocca scegliere la via più breve, che ora serve a tenere a vista la Proger. Arriva un favore da Fallucca, che spende un antisportivo su Penna. Tocca ai giovani: sono “Lollo” e Oxilia a firmare il rientro bianconero (51-48). Respiro lungo, per la volata finale.

ULTIMO QUARTO – E’ ancora a terra Spizzichini, e fuori dai giochi. E la Virtus battuta dai venti non ci sta ad arrendersi agli schiaffi della sorte, va in lunetta con Umeh e riduce a un punto lo svantaggio (51-50). Penna cerca due volte in fila di riagganciare Chieti dalla distanza, ma non gli gira bene. Golden interrompe un periodo di confusione su entrambe le sponde, e non è una buona notizia perché significa che Chieti è tornata a +6 (56-50). Si accende Rosselli, e questa invece è ottima, immaginando un recupero virtussino, ma sull’ennesimo contropiede Penna fa vibrare ancora il ferro dalla distanza. Ramagli chiede tranquillità, ricarica “Lollo” nel timeout lavorando sull’aspetto mentale e ricordando alla truppa che gli eroi son tutti giovani e belli, ma spesso combattono invano. Meglio il gruppo, meglio guardarsi e darsi una mano. A meno di cinque minuti dallo stop, è ancora Rosselli (un libero su due) a portare la Virtus a -3 (56-53), poi Penna e Spissu vanno all’arrembaggio e Marco riaggancia la Proger (56-55). E’ una Segafredo piccola piccola, con Umeh in posizione da “tre”, Rosselli “quattro” e Bruttini totem, ma è grande per coraggio e determinazione in questa serata controvento. Ci si mette anche Umeh, che non dimentica i compagni ma piazza la tripla del pari (58-58). Rosselli si guadagna il fallo di Allegretti, ora è solido e concreto, e tocca a Bruttini dopo un altro ferro di Penna completare il sorpasso (58-60). Siamo nell’ultimo minuto, Decosey ha firmato l’ennesimo pari, Venucci sbaglia la tripla sui 24 secondi a 15 secondi dalla fine, e la palla è ala truppa di Ramagli. Rosselli la porta, fa l’ultimo tentativo e il fero la sputa indietro. 60 pari, overtime.

PRIMO TS – Allora, è scritto. Sudando e sanguinando, la Virtus Segafredo si è guadagnata cinque minuti per cercare ancora una vittoria che, parola di Ramagli alla vigilia, potrebbe cambiarle il percorso. Ramagli chiede difesa dura, tocca ai “vecchi” caricarsi la squadra sulle spalle. Rosselli e poi Umeh, per tenere la testa avanti. E Guido mette anche la tripla che lo porta in doppia cifra, e certamente è un gancio al mento della Proger. Vale il +5 (62-67), e con questi punteggi può voler dire tanto. Si risveglia Allegretti, dalla lunetta, di là Spissu tenta di chiuderla da tre, ma sbaglia anche Golden e Umeh chiama i suoi alla calma, e cerca il colpo del ko. Niente, va sofferta fino in fondo. Bruttini giganteggia in difesa, Rosselli trova varchi impossibili, protagonista di un finale da batticuore. 64-69, sono cinque punti e mancano 38 secondi. Ramagli nell’ultimo timeout chiede difesa ancora più stretta, si gioca guardando il cronometro. Penna commette infrazione di passi e a Chieti restano 17 secondi, Bruttini fa la giocata della serata inchiodando Decosey nell’attacco della speranza. Lui e Rosselli hanno messo il risultato in cassaforte. Sì, questa Virtus Segafredo coi cerotti esce da Chieti a testa alta. Da vincitrice.