La Fortitudo baseball procede alacremente alla costruzione della squadra per la stagione 2018, candidandosi ancora una volta a ricoprire un ruolo ai vertici del baseball nazionale e continentale. Dopo aver comunicato i primi importanti rinforzi nel settore battitori e position players, l’attenzione si sposta sul monte di lancio, reparto nel quale oggi la società biancoblu annuncia un importante innesto.

Si tratta di Antonio Noguera, lanciatore mancino nato a Caracas (Venezuela), che compirà i 30 anni il prossimo 26 febbraio, che possiede lo “status” di atleta comunitario, avendo acquisito la cittadinanza spagnola, disputando peraltro con la nazionale un mondiale (2009), quattro europei (2010, 2012, 2014 e 2016) e il World Baseball Classic 2013.

Formatosi dall’età di 17 anni sotto l’egida della franchigia degli Houston Astros, con la quale ha militato per cinque stagioni, dal 2010 si è trasferito in Europa approdando a Tenerife con i Marlins Puerto Cruz, poi in Italia dal 2011 senza soluzione di continuità, con un paio di stagioni in IBL e cinque in Serie A. Dopo un “assaggio” nella stagione 2010/2011, negli ultimi anni è diventata anche assidua la sua presenza nella competitiva lega invernale venezuelana, dove ha militato nelle ultime tre stagioni nelle fila dei Tiburones de La Guaira. Fra le sue doti più apprezzate, la capacità di ottenere eliminazioni al piatto, mostrando nello stesso tempo un notevole controllo, migliorato nel corso degli anni, che lo fanno ammirare sia nel ruolo di lanciatore partente (che ha ricoperto nelle prime stagioni da Rookie e in quelle in Italia, oltre che quest’inverno con i Tiburones) ma anche partendo dal bullpen.

Nel 2005 e 2006 difende i colori degli Astros da Rookie nella Summer League venezuelana, chiudendo con un bilancio positivo (7 vinte, 4 perse e una media PGL vicina a 3.0), per un totale di 23 apparizioni, circa la metà da partente. Nel 2007 approda alla Appalachian Rookie League con Greeneville, dove disputa 12 gare da partente, con un bilancio di 2-5, una completa al suo attivo e una media PGL di 4.15. Nelle ultime due stagioni con Houston gioca nel singolo A short season con Try City, dove chiude con un bilancio di 4-8 in 29 incontri complessivi, figurando però meglio nel secondo anno, utilizzato da rilievo, concludendo poi la stagione e la sua esperienza con gli Astros a Lexington (singolo A) dove gioca sei partite.

Completata la formazione, varca l’Oceano Atlantico per approdare a Tenerife, dove si afferma fra i migliori rilievi del campionato spagnolo (11 partite, 2 da partente, 2 vinte, una persa, una salvezza, MPGL 1.85, media strikeout 11.1), mettendosi anche in mostra con la nazionale e suscitando le attenzioni degli scout italiani. Approda dunque al Novara, dove disputa due stagioni IBL (2011 e 2012) da lanciatore partente, con cifre decisamente meno entusiasmanti. Non è ancora il momento per la massima serie e certamente il livello della squadra non lo aiuta, ma è passando in serie A che trova la consacrazione, facendo la fortuna del Bollate, dove milita nelle stagioni 2013 e 2014 e del Cus Brescia, dove disputa le ultime tre stagioni. Le cifre sono eccellenti: la media PGL viaggia fra lo 0.59 e il 1.42 (primo assoluto di categoria nel 2014, terzo nel 2013, quarto nel 2016, quinto nel 2015, nono nel 2017); fioccano gli strikeout (primo nel 2013 e 2015, quando è anche primo per partite vinte, secondo nel 2014 quando è anche primo per media battuta concessa, terzo nel 2016 e quarto nel 2017, quando è anche secondo, in entrambe le stagioni, per media basi per ball concesse). In queste cinque stagioni è fra i lanciatori più efficaci e continui della categoria, disputando, fra regular season e playoff, 74 incontri, con 44 vittorie e 15 sconfitte, ottenendo 992 strikeout (a fronte di sole 89 basi per ball) in 543 riprese lanciate. E’ senz’altro maturo per il grande palcoscenico, se ne accorgono anche in Venezuela, concedendogli quest’anno 21 ingressi, dei quali 6 da partente.